26/03/15

Sempre di più al fianco delle donne curde - NO al disarmo con lo stato turco che continua a reprimere e massacrare

NOI PENSIAMO CHE OGGI ESSERE AL FIANCO DELLE EROICHE DONNE COMBATTENTI CURDE VUOL DIRE, ANCHE DALL'ITALIA, LOTTARE CONTRO L'IMPERIALISMO E DENUNCIARE LO STATO FASCISTA-ASSASSINO TURCO; ma anche dire che il nostro appoggio, che continua e deve rafforzarsi, non può estendersi (anzi per noi è in contrasto) all'appoggio del piano di disarmo proposto da Ocalan al governo turco.
 
Mentre Ocalan parla di accordo di pace, la Turchia di Erdogan attacca le combattenti e i combattenti curdi, rispondendo così alla proposta di Ocalan:
 

Il 19 marzo - dal bollettino Informatico dell’ UIKI – ONLUS) - "Il Governo turco è molto preoccupato della crescita dell’HDP, tanto è vero che, in questi ultimi tempi, vi sono state numerose provocazioni contro il nostro popolo; la più grave si è verificata ieri a Batman, dove è stata lanciata una bomba in una piazza, in cui c’erano pure molti bambini...
Mentre volgeva al termine la giornata del Newroz, tra un tripudio di bandiere, di cori, di visi sorridenti, improvvisamente ed immotivatamente, al solo scopo di rovinare sia la festa, sia il successo  politico, la Polizia ha iniziato un fitto lancio di lacrimogeni, creando panico tra le famiglie e le persone, che sono rimaste imbottigliate dalle transenne posizionate precedentemente, per delimitare l’area, ove si è svolta la manifestazione. Il lancio, proveniente dall’altura del Castello, è durato circa un’ora, causando un numero imprecisato di feriti; in serata, abbiamo saputo di numerosi arresti...".
Il 24 marzo "l'esercito turco ha annunciato una vasta operazione nel sud-est del paese contro sacche di ribellione del Partito dei lavoratori curdi (Pkk), tre giorni dopo che il suo leader Abdullah Ocalan ha lanciato una proposta di pace che prevede il disarmo"

A fronte di questa repressione, massacri, guerra che continua da parte del governo di Erdogan, l'appello di Ocalan a fermare la lotta armata rischia di essere utilizzato dallo Stato turco e dall'imperialismo per disarmare la grande forza espressa soprattutto dalle donne con la vittoria di Kobane contro l'Isis e lo spirito nuovo portato dalle donne e vincente dell'esperienza di Rojava.
 

Come abbiamo detto l'8 marzo: le donne rivoluzionarie curde hanno vinto una importante battaglia con la liberazione di Kobane... ma la lotta non finisce, deve andare avanti contro il nemico più forte, l'imperialismo, Usa ed europeo e il suo braccio nella zona lo Stato fascista turco.
 

Oggi, pensiamo, che NON appoggiare il "disarmo" sia un'arma della solidarietà internazionale con le nostre sorelle curde.
 
MFPR

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