Il
governo Meloni, FdI, con lo stop imposto dal ministero dell’interno al riconoscimenti per i figli delle coppie omogenitoriali da parte dei
sindaci, fa tornare la questione dell'"utero in affitto", con
motivazioni strumentali e falsate, che mirano a rafforzare le pene gia' previste con la proposta di legge sulla perseguibilità del reato, che cosi' diventerebbe universale, anche se commesso all’estero da italiani.
In un certo senso Roccella, Meloni, i fascio integralisti "non vedevano l'ora", per ritirare fuori questa questione (che, dati ufficiali, riguarda comunque un numero esiguo di persone e la maggiorparte eterosessuali): ma è chiaro, se apri una fogna viene fuori tanto altro nero, fascismo.
Ma come scrivemmo tempo fa sulla questione "maternita' surrogata" occorre prima di tutto fare chiarezza, e prioritariamente, come si conferma anche dalle dichiarazioni e azioni della destra, respingere strumentalizzazioni, ipocrisie.
Riprendiamo, per questo, parti di un articolo pubblicato nel maggio 2016.
"1) ...Questi partiti, forze, esponenti denunciano la
maternità surrogata in nome di posizioni e concezioni di destra,
familiste, del ruolo della donna come riproduttrice al servizio della
"sacra famiglia: donna, uomo, bambino" e del sistema del
capitale.
Sono
contro l'utero in affitto con la stessa ideologia reazionaria,
cattolico-integralista con cui sono contro il diritto d'aborto, la
maternità come scelta della donna, la fecondazione artificiale,
ecc.
(e oggi, come, e lo si è ben visto, contro le unioni di persone dello stesso sesso, e decisamente contro il riconoscimento dei loro figli, comunque nati, contro l'adozione da parte di coppie omosessuali).
Coprono queste posizioni con la squallida ipocrisia sui
bambini, sulla famiglia. Gli
esponenti di queste forze, i preti, che alzano alte grida contro
“l'utero in affitto”, contro l'uso del corpo delle donne povere,
sono i primi che sfruttano spesso i corpi delle donne, fino alle
bambine, col turismo sessuale.
(Non si può permettere, ancora di più oggi, che chi nel governo Meloni, in parlamento, appoggia e alimenta la guerra - che è la più feroce, orrenda arma degli Stati, governi imperialisti per uccidere i "diritti" dell'umanita'; chi lascia morire in mare decine e decine di bambini - possa passare per difensore dei bambini, dei diritti delle persone)
QUESTO
OGGI E' IL PRIMO FRONTE DI LOTTA, la
principale contraddizione antagonista sulla questione dei diritti
delle donne.
Non
si può prendere posizione contro la maternità surrogata senza
schierarsi e lottare prima di tutto contro questa crociata da moderno medioevo, che
è contro le donne, prima di tutto.
(oggi, vuol dire contrastare, combattere la proposta di legge, anche in parlamento votando contro. Su questo non ci può essere ambiguita'. Per questo, per esempio, la posizione presa dal Si.cobas, che riprende quella di 'Cuneo rosso', apparentemente sembra giusta ma in realta' è sbagliata, offre, che lo voglia o no, il destro in questa fase di attacco al governo fascista della Meloni: Scrive il Si.cobas: "...ferma
restando l’opposizione alle discriminazioni che una certa destra
vorrebbe introdurre ai lorodanni
(simili a quelle che un tempo colpivano i “figli naturali”, nati
fuori dal matrimonio)... resta altrettanto fermo che la pratica dell’utero in affitto è una pratica da criticare e respingere senza se e senza ma in quanto, oltre ad esprimere una visione distorta della genitorialità, ha un carattere mercantile e colonialista".
Non "senza se e senza ma"; le proletarie e i proletari d'avanguardia, i sindacati classisti, i rivoluzionari, i comunisti devono agire e prendere posizione non in astratto per "mettersi la coscienza a posto", ma rispetto alla battaglia concreta da fare ora per respingere oggi il moderno fascismo, integralismo patriarcale in tutte le sue espressioni; le proletarie d'avanguardia, ecc. comprendono chi è il nemico principale e la lotta oggi principale da fare. Se questi compagni stessero in parlamento voterebbero come la Roccella e i peggiori parlamentari della destra? Chi aiuterebbero in questo modo? Non certo le donne, le donne più sfruttate e oppresse, per cui dopo la legge sulla "maternita' surrogata" avrebbero la legge contro il diritto d'aborto, la legge contro il divorzio, ecc. e quindi si troverebbero ad essere ricacciate indietro di più di 50 anni. Gratta gratta dietro queste posizioni politiche del Si.cobas/Cuneo rosso compare sempre il "bordighismo", che anche durante il fascismo/nazismo in nome di posizioni di "principio" non fece nulla per combatterlo)
2)
Il PD... le sue ministre hanno "giurato" che non vogliono parlare della "maternità
surrogata", ma questo non c'entra nulla col rispetto del corpo
delle donne e dei diritti delle donne. Visto che nel silenzio il 15
gennaio 2016, è passata una maxi multa alle donne che abortiscono
fuori dalle strutture pubbliche, che va da 5 a 10mila euro, e che
evidentemente colpirà tantissime donne, spesso le più povere, che
sono costrette ad abortire negli studi privati, perchè l'obiezione
di coscienza arriva, soprattutto al sud, anche al 90%. Visto come
stanno peggiorando, col jobs act, i licenziamenti, la disoccupazione,
le permanenti discriminazioni, il peggioramento dei servizi sociali,
le condizioni di vita e di lavoro della maggioranza delle donne.
(anche ora il Pd, la sua nuova segretaria, contro l'oscurantismo di FdI porta avanti posizioni reticenti, ambigue)
3)
E' evidente che la maternità surrogata nella grande maggioranza dei
casi è sfruttamento violento del corpo delle donne. E' espressione
di una inaccettabile disparità, che è soprattutto di classe. In
generale si tratta di un rapporto mercificato: c'è chi compra perchè
ha i soldi, c'è chi vende perchè ha bisogno di soldi. Non lo chiede
chiunque a una donna di fare un bambino, lo fa chi lo può chiedere
perchè ha soldi.
Quindi
non è affatto un rapporto di volontà alla pari. Non ci può essere
in un sistema sociale basato sulla divisione in classi. Non ci può
essere in un sistema in cui le donne sono condizionate e oppresse nel
loro ruolo riproduttivo. E, in ogni caso, anche in una relazione non
costrittiva, il “proprietario” del futuro bambino e la donna
stanno inevitabilmente su due piani diversi: chi ha deciso, chi pone
le condizioni, è chi vuole utilizzare l'utero di un'altra donna. La stragrande maggioranza delle maternità surrogate
avvengono sfruttando la povertà delle donne, e soprattutto delle
donne dei paesi del terzo mondo da parte di coppie o persone singole dei paesi imperialisti – mettendo in luce, anche su questo. il
rapporto di dominio, di oppressione, di rapina da parte dei paesi
imperialisti verso le popolazioni dei paesi dipendenti. Su questo vi è una vera e propria industria, in cui
le donne sono la forza-lavoro produttiva di una merce particolare: i
bambini.
Coloro
che parlano di “libera volontà”, che fanno mille distinguo,
vogliono nascondere la realtà concreta, il fatto, materialistico,
che finchè ci sono le classi, finchè c'è l'imperialismo e le
popolazioni schiacciate da esso, finchè le donne, in qualsiasi
latitudine del mondo, sono doppiamente sfruttate e oppresse, parlare
di libertà è fare dello “spirito ad un funerale”, è voler
dipingere di rosa, ma solo per sé, le tendine di un mega carcere in
cui, più questo sistema sociale va avanti e più anche nei paesi
cosiddetti “civili” le donne sono ricacciate a 50 anni indietro.
Chiaramente,
se una donna volontariamente fa una gravidanza per altri,
gratuitamente, è una scelta individuale (anche qui varrebbe, come
qualcuno ha ricordato, lo slogan del movimento anni '70: “l'utero è
mio e lo gestisco io”), ma questo non può in nessuna
maniera cambiare la realtà generale.
Su
questo, comunque, occorre sgombrare il campo dalle ipocrisie
borghesi. Viene tanto e in tanti modi sfruttato, violentato il corpo
delle donne, che i neofiti “difensori delle donne” non possono
certo emergersi a difensori delle donne se il loro corpo serve per
dare un figlio ad altri.
C'è
inoltre un aspetto ideologico che in questo sistema sociale in cui la
condizione di subordinazione delle donne è un anello centrale, non
può essere ignorato: fare un figlio per altri o altre è
l'espressione della considerazione del ruolo del corpo della donna
come “macchina riproduttiva”, che il movimento delle donne ha
sempre combattuto e combatte.
4)
Nello stesso tempo, non siamo affatto d'accordo che vi debbano essere
leggi che reprimano la maternità surrogata. Primo, perchè chi
dovrebbe fare le leggi per reprimere sono gli stessi Stati
imperialisti che portano avanti la massima oppressione
istituzionalizzata verso le donne e i bambini, che massacrano donne e
bambini (e mai come in questo periodo è vero, se pensiamo ai
migranti, ai bombardamenti, alle guerre a cui anche l'Italia contribuisce); secondo, perchè in questo sistema capitalista come, avviene per la
prostituzione, per l'aborto clandestino, sono poi anche le donne che
verrebbero colpite dagli interventi repressivi, diventando due volte
vittime. Ma anche perchè in nome del dire No allo sfruttamento del
corpo delle donne, che invece va avanti liberamente nei paesi del
Terzo mondo come nei paesi imperialisti, verrebbe giustificata e
legittimata una coercizione sempre e comunque della volontà delle
donne; insieme ad una non distinzione tra lotta allo sfruttamento del
corpo delle donne (vedi appunto turismo sessuale) e maternità
surrogata in sé e per sé.
5)
Così come non siamo d'accordo con alcune argomentazioni sul No alla
maternità surrogata, che vengono dal fronte del femminismo borghese
e piccolo borghese. Queste argomentazioni esprimono una concezione
moralista e/o idealista della maternità, che, lo si voglia o no,
fanno da altra faccia della “mistica della maternità”
conservatrice/cattolica.
Una
di queste argomentazioni, per esempio, riguarda il rapporto
madre-figlio nei 9 mesi di gestazione che verrebbe “violentemente
interrotto alla nascita e dall'affidamento del bambino ad altri”.
Ma questo rapporto avviene realmente quando il bambino non è più
dipendente dal corpo della donna; diversamente si finisce col dar
ragione a tutta la canea borghese, clericale sui diritti
dell'embrione, come già una “persona”.
D'altronde,
il rapporto, i bambini lo possono costruire con chi li cresce, al di
là se li hanno partoriti o meno. Ed è sbagliato scrivere - come fa
l'appello di 'Se non ora quando': “Se
vengono programmaticamente scissi dalla storia che li ha portati alla
luce e che comunque è la loro, i bambini diventano merce”. Facendo
di fatto una sorta di idolatria della maternità, del legame, pre
nascita, bambino/madre. Questo è sbagliato, e non ha alcuna base
materialistica.
Il
femminismo borghese, composto da “buone signore”, si “indigna”,
ma non fa alcuna lotta contro il sistema capitalista, il suo Stato, i
suoi governi, che per principio rendono le persone delle merci, o
degli ingranaggi al servizio della suo profitto.
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