Mirafiori più che un posto di lavoro è diventata una trincea dove si combatte tutti i giorni contro ogni genere di soprusi per portare a casa sempre meno.
Questo insieme al freddo e ai ritmi di lavoro, sono stati una costante nelle parole delle operaie: "mai visti ritmi così alti". "Ci fanno fare dieci ore nel reparto", "...c’è la cassa non gli straordinari... ma le linee sono al minimo di presenza".”chi lavora sulla catena non può neanche andare al bagno”; "non riusciamo più a prendere un permesso", e questo pesa nella loro condizione di donne con i carichi familiari.
Poi una volta fuori i problemi non finiscono, c’è il problema dei figli da sistemare, il carovita, la casa, la sanità che non ci dà più la possibilità di curarci. Si parla di 2000 esuberi che ci saranno prossimamente su 4000.
Abbiamo distribuito centinaia di volantini tra le operaie, tutto il tempo abbiamo megafonato, letto il volantino che si arricchiva degli aggiornamenti che man mano arrivavano dalle operaie. Abbiamo allestito un tavolino con un cartello con su scritto una semplice domanda: 8 marzo sciopero tu cosa vorresti? Ciò ha contribuito ad attirare l'attenzione e a parlare con le operaie
Questo, abbiamo detto, è il momento di reagire, non chiudiamoci nel silenzio e nell'individualismo perché è ciò che vogliono i padroni, dobbiamo aiutarci tutte. Abbiamo cominciato a suscitare interesse per la novità delle 'Assemblee operaie", come funzionano, come è possibile farle ‘autorganizzate’, il loro significa differente.
IL VOLANTINO DIFFUSO A MIRAFIORI
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