03/02/22

L'Mfpr al meeting di due giorni del Comitato internazionale di sostegno alla guerra popolare in India, e alla manifestazione a Milano contro il fascista Modi, per la libertà delle prigioniere politiche

Durante la manifestazione di forte protesta tenutasi il 29 gennaio vicino al Consolato indiano, in cui erano presenti anche varie donne, famiglie, vi è stata relazione tra compagne del Mfpr e donne indiane, a cui è stato consegnato uno dei cartelli.
Dall'intervento di una compagna al meeting  30 gennaio:

Come mfpr aderiamo alle campagne lanciate dal comitato per portare in esse un contributo attivo di solidarietà internazionalista. 

Vogliamo informare che intorno all’8 marzo stiamo lavorando per un’iniziativa specifica in merito alle prigioniere politiche indiane. Nell’ambito di queste iniziative, faremo anche una traduzione dell’opuscolo del PCIM “Womens in prision”. Iniziative dirette alle donne e lavoratrici che organizziamo e anche in maniera più larga.

Questa campagna prolungata non deve essere solo di denuncia e di controinformazione, ma dobbiamo lavorare per strappare dei risultati finalizzati alla liberazione delle prigioniere politiche, ma anche sulla questione che viene denunciata dalle prigioniere politiche: violenze, stupri, torture sessuali che subiscono nelle carceri.

E’ una nuova tappa che si aggiunge ad un percorso che abbiamo già iniziato e che ha visto alcune iniziative particolari, su cui vogliamo informarvi. 

Intorno alla giornata del 24 novembre: volantinaggi in fabbriche in cui vi sono soprattutto operaie indiane; abbiamo portato il messaggio della guerra popolare e del ruolo in essa delle combattenti maoiste, e la denuncia della terribile condizioni nelle carceri delle prigioniere politiche, sottoposte a stupri, torture sessuali, morte da parte della polizia indiana, denuncia portata nella grande manifestazione che c’è stata a Roma il 27 novembre delle donne, in cui sono scese in piazza circa 100mila donne, e dove lungo il corteo abbiamo portato grandi pannelli che hanno suscitato l’interesse di tante donne ed è venuta fuori la mancata informazione di quanto avviene in India da parte dei mass media. Infine abbiamo partecipato alcuni giorni fa ad una grossa assemblea di 400 donne, molto partecipata anche da lavoratrici, dove siamo intervenute e abbiamo portato il messaggio che arriva dalle compagne indiane della necessità della violenza rivoluzionaria che rientra in una battaglia che come mfpr facciamo contro le concezioni del femminismo piccolo borghese che non è rivoluzionario ma riformista. 

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