11/02/22

Verso l'8 marzo - il lavoro del Mfpr a Milano

Abbiamo bisogno di costruire l'8 marzo qui a Milano, in una situazione non facile, dove la pandemia ha provocato e determinato un distanziamento sociale.
Ma sl di là degli ostacoli oggettivi l'unica cosa da fare è lavorare (come sempre) per la riuscita di questo appuntamento, che per noi non è un rito, ma una tappa importante nella lotta a 360° che noi donne e compagne portiamo avanti affinché tutta la vita cambi.
La realtà di diffusione del virus, che ha portato ad un impennata molto ampia e preoccupante, un sacco di contagiati e moltissimi in quarantena, anche più volte in famiglia, ha portato oggettivamente a perdere dei contatti con alcune  lavoratrici con cui avevamo appena iniziato a lavorare.
Il settore che più ci sta a cuore è la sanità, le lavoratrici sono troppo stanche e sfinite, tra famiglia e lavoro sono al limite. Vogliamo realizzare un volantinaggio in questa settimana sul problema dell'internalizzazione dei servizi e per parlare con le lavoratrici.
Stiamo lavorando per costruire una riunione attiva dove invitiamo tutte e tutti in presenza con le lavoratrici e compagne per ragionare sulla possibilità di un'iniziativa pubblica.
Intanto, vanno avanti le attività di volantinaggio e contatti in Poste e Scuola:
Poste (in questo blog è stato pubblicato il volantino): assemblea nazionale con gli altri sindacati di base per produrre un volantino dedicato all'8 marzo, in modo da diffonderlo nazionalmente.
Scuola, si sta preparando un breve testo dove si sottolinea come, anche per quanto è successo con la pandemia, si senta sempre di più la necessità di cambiare completamente nella scuola, ad esempio, proprio alla luce dell'ultimo episodio, impegnarsi per la cancellazione dell'alternanza tra scuola / lavoro.
Ormai è chiaro che non è più tollerabile l'andazzo che c'è nella scuola, la morte di Lorenzo non è un episodio isolato, e fa capire che non sono più sostenibili le scelte politiche fatte finora nella scuola.
Inoltre riteniamo importante che venga coinvolta,  anche la rete sicurezza perché quello che salta agli occhi è che la morte di Lorenzo non ci parla solo delle conseguenze deleterie di questa pratica, ma ci racconta anche dello stato della sicurezza nei posti di lavoro. Questo rende ancora più intollerabile e inaccettabile ciò che è successo perché se salviamo altri ragazzi da una morte così assurda con la cancellazione dell'alternanza, POI NON POSSIAMO ACCETTARE che qualcuno possa morire sullo stesso posto di lavoro come giovane lavoratore.
La formazione che teoricamente viene fatta, in questo caso, sia a scuola che sul posto di lavoro, si fa in maniera inadeguata e, spesso, viene confusa con l'informazione, inoltre, ormai, in molti settori la formazione è migrata su piattaforme on line, dove basta un clic per sollevare il datore di lavoro di turno da ogni responsabilità.
Altro lavoro da concludere sono le interviste con le lavoratrici con cui abbiamo preso contatto e dove i tempi si sono dilatati tantissimo a causa dei vari problemi sia di lavoro che di isolamento per le quarantene e cambio di lavoro.

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