Si
allegano locandine sciopero donne preparate a Taranto. Una con la
piattaforma, che può essere utilizzata soprattutto sui luoghi di lavoro,
un’altra che verrà affissa a Taranto nelle scuole e università a
Taranto a prevalente presenza femminile, in preparazione del 25
novembre
COSA NON VOGLIAMO:
- NO
all’intensificazione della presenza/controllo di Forze dell’ordine:
polizia, carabinieri, ecc. nelle città, nelle strade – non vogliamo che
gli stessi che nelle carceri, nei Cie, usano anche stupri e molestie,
offese sessuali contro le donne, che ci manganellano nelle lotte, siano
messi a “difenderci”;
- NO a Task
force che alimentano un clima securitario, di controllo sociale che si
traduce in minore libertà, meno diritti per le donne. SI, invece, ad
“illuminare” e rendere luoghi pieni di vita, ogni zona delle città e dei
paesi, favorendo l’apertura 24 ore su 24 di locali, centri, parchi, e
la gestione libera di essi da parte di organismi di donne.
- NO alla trasformazione dei processi per stupro in atti d’accusa e indagine sulla “morale” delle donne;
- NO a consultori o centri confessionali trasformati in luoghi di controllo/repressione delle scelte delle donne
E COSA VOGLIAMO:
- “case
delle donne” in ogni città, e quartiere di grande città, gestiti dalle
donne, di denuncia e di lotta, con servizi gratuiti di avvocati, medici,
psicologi, esperti scelti dalle donne.
- interventi immediati contro i maschi denunciati per violenze, stalking, molestie sessuali, maltrattamenti.
- Via subito dai posti di lavoro, da posti istituzionali chi esercita molestie, violenze sessuali.
- Divieto di permanenza in casa di mariti, conviventi, padri, fratelli denunciati per violenze, maltrattamenti;
- Procedura d’urgenza nei processi per stupro e femminicidi e accettazione delle parti civili di organizzazioni di donne -
patrocinio gratuito per le donne – Classificazione del reato di stupro tra i reati più gravi del sistema penale
- Semplificazioni e procedure d’urgenza per le cause di separazione e divorzi, patrocinio gratuito alle donne
- Divieto dell’uso del corpo femminile a fini pubblicitari e dell’uso sessista del linguaggio
- Abolizione nelle scuole e università di testi sessisti, con contenuti discriminatori, via i professori che li propagandano.
Contro le discriminazioni, oppressioni che sono alla base delle violenze sessuali e femminicidi
- Lavoro per
tutte le donne – Reddito minimo garantito a tutte le donne, perchè la
dipendenza economica non sia di ostacolo alla rottura di legami
familiari
- Trasformazione a tempo indeterminato dei contratti precari – Pari salario a pari lavoro
- Divieto di indagine su condizione matrimoniale, di maternità, di orientamento sessuale, per assunzioni o licenziamenti
- Diritto di cittadinanza e uguali diritti lavorativi, salariali e normativi per le donne immigrate
- Riduzione
dell’orario di lavoro a parità di salario – abbassamento dell’età
pensionabile delle donne, come riconoscimento del doppio lavoro
- Nessuna persecuzione delle prostitute, diritti di tutte ai servizi sociali e al reddito minimo garantito
- Difesa e
ampliamento del diritto di aborto, abolizione nella L.194 dell’obiezione
di coscienza e gratuità degli interventi e delle strutture, consultori
laici gestiti e controllati dalle donne.- Accesso gratuito per le donne
ai servizi sanitari e sociali
- Socializzazione/gratuità dei servizi domestici essenziali: asili, sanità, servizi di assistenza per anziani, ecc.
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