E’ORA, E’ ORA DI LOTTARE,
LA FURIA DELLE DONNE BISOGNA SCATENARE!!!
Domani, 25 novembre 2013,
sarà un grande e storico giorno per le donne, e non solo…
Un passo decisamente importante, che traccia un sentiero luminoso… nella lotta di classe e di genere nel nostro Paese,
che vede le donne, a cominciare da quelle proletarie, come
forza poderosa e trainante della rivoluzione!
Finalmente domani avrà luogo lo SCIOPERO GENERALE NAZIONALE DELLE DONNE,
contro il femminicidio, gli stupri, l’oppressione familiare e sociale
delle donne, ma anche contro l’attacco all’insieme delle loro
condizioni di vita e di lavoro, da parte di Stato, governi, padroni,
partiti, Chiesa, sindacati di regime.
Sciopero
proclamato dallo SLAI Cobas per il sindacato di classe, a cui sono state
chiamate operaie,
lavoratrici/precarie/disoccupate/studentesse/giovani/pensionate,
organizzazioni femministe e rivoluzionarie, sindacati di base, cgil e
fiom.
Al di là dei
numeri, delle donne che vi parteciperanno, non vi è alcun dubbio che si
tratti di un evento storico, che parte dalle donne, ma che riguarda
tutti e tutto. Si tratta di uno SCIOPERO POLITICO, perché mette
in discussione l’intera società, il sistema in cui ci costringono a
“vivere”, che alimenta la cultura dello stupro e della violenza sulle
donne, considerate essenzialmente incubatrici, oggetto di piacere
sessuale e proprietà degli uomini. Un sistema che è la causa di fondo,
strutturale, del clima sociale e ideologico da MODERNO MEDIOEVO, in cui
maturano femminicidi e violenza di ogni genere, sessuale, fisica,
psicologica, morale, contro l’universo femminile.
Uno SCIOPERO
TOTALE DELLE DONNE che mette in discussione Stato, governi,padroni,
partiti, Chiesa, sindacati di regime, tutti direttamente complici dello
stato di cose presenti, del massacro e della doppia oppressione delle
donne, così come del peggioramento della loro intera condizione. Uno
SCIOPERO che mette in discussione finanche i rapporti sociali,
familiari, le relazioni uomo-donna, che indica e pone la necessità del
rovesciamento del sistema, della società, perché TUTTA LA VITA DEVE CAMBIARE!
Si tratta di
un segnale forte e dirompente, di rottura, anche contro l’ideologia e
la pratica delle femministe borghesi e piccolo borghesi, delle
“filosofe”aduse alle elucubrazioni mentali; di quei movimenti e
organizzazioni di donne, che se la cantano e suonano da sole, che
riducono la loro attività alla lettura di poesie scritte dalle donne;
di donne che passano il loro tempo tra un convegno e l’altro, tra una
riunione e l’altra con le istituzioni; di quelle donne in carriera,
all’interno e fuori dai partiti istituzionali e nei sindacati
confederali, che in tutti questi anni hanno continuato a farsi i fatti
loro, a coltivare il proprio orticello, sostenendo Stato, governi,
partiti, della macelleria sociale -che ha colpito soprattutto e
doppiamente le donne- pur di continuare a mantenere il proprio posto al
sole. Donne che si sono ben guardate, a cominciare dalla Camusso,
dall’aderire, appoggiare e sostenere lo SCIOPERO DELLE DONNE.
Questo fatto
dimostra ancora una volta, come, purtroppo, non tutte le donne hanno
gli stessi interessi; come giustamente affermava Mariategui, “ Le
donne, come gli uomini, sono reazionarie, centriste e rivoluzionarie.
Non possono, di conseguenza, combattere la stessa battaglia. Attualmente
nel panorama umano, la classe distingue più che il sesso”.
Queste
donne, a partire proprio dalla Camusso, che dirige un’O.S., sempre più
filoistituzionale e filopadronale, e che oramai da decenni svende
diritti e dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, rendendoli
subalternie/subalterni ai profitti padronali ed aziendali, sono DELETEIE
E REAZIONARIE. Queste “egregie signore”, anziché SCATENARE LA FURIA E
LA RIBELLIONE DELLE DONNE, delle lavoratrici, cercano di frenarle, di
imbrigliarle, raccontando loro la vecchia e putrida favola di possibili
soluzioni all’interno di questo stesso barbaro sistema, di possibili
riconoscimenti da parte di questo Stato, che per sua natura, non può
dare.
Queste
donne, così come gli uomini reazionari, sono da ostacolo e pertanto
vanno spazzate via dalla faccia della terra. La lotta per la liberazione
e l’autodeterminazione delle donne non può fare sconti a nessuno e a
nessuna!
Non può fare
sconti neppure a quelle femministe del movimento delle donne, che si
lamentano, si lamentano, ma che poi, invece di favorire e partecipare
allo SCIOPERO DELLE DONNE, nei fatti, stanno cercando di boicottarlo.
Non può fare
sconti nemmeno a quelle organizzazioni sindacali di base che cercano di
ostacolare la partecipazione delle lavoratrici a questo importante
evento storico.
E non può
fare sconti di certo alle organizzazioni rivoluzionarie e comuniste,
che preferiscono continuare a vedere le compagne solo come “angeli del
ciclostile”, considerando la questione femminile e la lotta delle donne
per la loro liberazione, un’appendice della lotta di classe, così come
negli anni ’70.
Se l’acuirsi
della lotta di classe negli anni ’60 e ’70, ha dato un maggiore impulso
allo sviluppo del movimento femminista e delle donne, l’avanzata del
MODERNO FASCISMO dell’ultimo ventennio, e l’acutizzarsi della crisi in
corso,che hanno portato ad un MODERNO MEDIOEVO, ad una guerra costante
contro di esse, hanno posto le basi per una lotta a tutto campo, a 360
gradi delle donne, e richiedono non solo la rivoluzione, il
rovesciamento del sistema, ma anche la rivoluzione nella rivoluzione,
per trasformare radicalmente la società e i rapporti umani, le relazioni
familiari e uomo/donna.
Le lotte
delle operaie, delle lavoratrici, delle precarie, delle disoccupate,
delle studentesse, delle giovani, dal sud al nord del Paese, soprattutto
in questi ultimi anni, le importanti lotte portate avanti dalle
lavoratrici/precarie/disoccupate, dello SLAI Cobas per il sindacato di
classe, anche in questo mese di preparazione dello sciopero, e delle
compagne e giovani del MFPR, ultime quella del 6 luglio e del 18 e 19
ottobre, a Roma, nonché le tante adesioni allo SCIOPERO DELLE DONNE di
operaie di fabbriche, di lavoratrici della sanità, della scuola, del
comune, di precarie, di disoccupate, di studentesse, di giovani, di
casalinghe, ma anche di giornaliste e avvocatesse, di tante città
d’Italia, sono indice che “la misura è colma”e che NON SI PUO’
CONTINUARE A FAR FINTA DI NIENTE, NON SI PUO’ CONTINUARE A NON FAR
NIENTE!
Compagne,
lavoratrici, precarie,disoccupate, studentesse, giovani, pensionate, è
giunta l’ora di fare sentire tutte insieme forte la nostra voce, di
prendere il bastone e tirare fuoti i denti…
CHE LA FESTA COMINCI….
Contro il massacro, gli stupri e la violenza fisica, psicologica e morale contro le donne!
Contro
stato, padroni, governi, che odiano le donne e che ci tolgono diritti,
lavoro e ci precarizzano e avvelenano la vita! Contro chi legifera sui
nostri corpi! Contro lo sfruttamento, le discriminazioni, le ritorsioni,
le molestie, di padroni e dirigenti! Contro chi ci vuole serve e
remissive! Contro l’oppressione familiare!
Per la
libertà, l’autodeterminazione, la liberazione delle donne; per il
lavoro e i servizi sociali, per una vita dignitosa. Per una
trasformazione radicale della società, per una società a misura di
donna, perché solo in una società a misura di donna vi potranno essere
RAPPORTI UMANI e le donne potranno essere finalmente considerate
persone e non pezzi di carne…, incubatrici, bambole e serve . E gli
uomini saranno liberati anche dalle catene del maschilismo e della
misoginia, dal bestialismo, di cui il sistema capitalistico ha via via
impregnato anche gli uomini di “buona volontà”.
Lavoratrici SLAI Cobas per il sindacato di classe –Policlinico
24.11.2013
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