“ESSERE VIVI” in questo momento storico
che NOI TUTTI stiamo attraversando significa PRENDERE COSCIENZA DI TUTTO
CIO’ CHE STA SUCCEDENDO, ANALIZZARLO, INTERROGARSI e CHIEDERSI: “MA A
ME STA BENE? E SE CAPITASSE A ME, O A MIA MADRE, O MIA SORELLA O A
QUALSIASI ALTRA DONNA VICINO A ME? FEMMINICIDI, STUPRI, DOPPIA
OPPRESSIONE SUL POSTO DI LAVORO E in CASA, in FAMIGLIA.. IO POSSO FARE
QUALCOSA PER CAMBIARE QUESTA SITUAZIONE? “
Certo, di
primo acchito molti penseranno: “ma che è sta carnevalata?”, rideranno,
faranno sbuffi, avranno un punto interrogativo stampato in faccia ma li
capisco, non è colpa loro, sono cresciuti in una società che ha
inculcato loro determinati comportamenti, pregiudizi e giudizi. Ecco,
inviterei tutti a RIFLETTERE NON IN ASTRATTO MA IN CONCRETO a partire
dalle piccole cose che NOI VIVIAMO QUOTIDIANAMENTE!
Lo SCIOPERO
DELLE DONNE DEL 25 NOVEMBRE IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE CONTRO
LA VIOLENZA SULLE DONNE E’ UNA SCINTILLA, UN’ALTRA TAPPA DELLA LOTTA CHE
NOI DONNE DOBBIAMO INTRAPRENDERE PERCHE’ SOLO NOI DONNE POSSIAMO DARE
AVVIO ALLA NOSTRA RIBELLIONE!
In Tv “stranamente” non ne parlano ma lo
SCIOPERO DELLE DONNE INDETTO PER IL 25 NOVEMBRE E’ REALE ED E’ STATO
PROCALAMATO E RICONOSCIUTO NEI POSTI DI LAVORO… E NON SOLO
( http://www.funzionepubblica.gov.it/…/info…/scioperi.aspx
http://www.funzionepubblica.gov.it/…/sciopero… )!
“viviamo in
una società che insegna alle donne a difendersi dallo stupro, invece di
insegnare agli uomini a non stuprare le donne” (cit.)
INVITIAMO
TUTTE AD ADERIRE E A PARTECIPARE… LO SCIOPERO DELLE DONNE INDETTO A
LIVELLO NAZIONALE A PARTIRE DAI POSTI DI LAVORO MA NON SOLO…
Antonella Mfpr Palermo
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Il 25 novembre per la prima volta in Italia lo “sciopero delle donne”!
Uno sciopero
contro la guerra di bassa intensità contro le donne, in quanto donne,
fatta di femminicidi e stupri, di uomini che odiano le donne,perpetrati
soprattutto nella “sacra famiglia” – in Italia le uccisioni delle donne
stanno diventando una strage delle donne – ogni due giorni una donna
muore – peggio che in una guerra vera, e le violenze sessuali grandi e
piccole, quotidiane, lo stalking – più di un caso al giorno e spesso si
trasforma in omicidio – le molestie sul lavoro, i maltrattamenti delle
donne, aumentano e diventano fatti di “ordinaria” oppressione verso le
donne.
Uno sciopero
delle donne che si estende all’insieme della condizione di doppio
sfruttamento e oppressione delle donne da parte di padroni, governo,
Stato, Chiesa, che sono la causa di fondo, che creano l’humus, sociale,
ideologico, da moderno medioevo in cui maturano i femminicidi contro le
donne. Le uccisioni, gli stupri sono il frutto più barbaro di questo
putrefatto sistema sociale capitalista
Lo “sciopero
delle donne” parte e avrà al centro i posti di lavoro, le operaie, le
lavoratrici, ma è giusto parlare di “sciopero totale delle donne”,
perchè riguarda e chiama tutte le donne proletarie, le studentesse, le
disoccupate, le donne casalinghe dei quartieri, le donne, le compagne in
lotta nei movimenti, le immigrate, le femministe, ecc.
E’ stata
scelta la forma dello “sciopero” per l’intreccio genere e classe che ha
la lotta delle donne – perchè tra le donne vi sono le proletarie, che
hanno non una ma mille catene da spezzare, ma ci sono anche le borghesi
che vogliono solo spazio e potere in questo sistema di sfruttamento e
oppressione per la maggioranza; lo “sciopero” per dare un segnale
forte,dirompente, di rottura; lo “sciopero” perchè vogliamo una lotta
che pesi, incida concretamente, crei “danni” ai padroni, allo Stato,
alla “sacra famiglia”: provate voi a stare anche un giorno senza le
donne…
Uno sciopero di classe e di genere che vuole denunciare e lottare su tutta la condizione di vita delle donne!
Uno sciopero di classe e di genere che vuole denunciare e lottare su tutta la condizione di vita delle donne!
Lo “sciopero
delle donne” è un avvenimento “storico” non solo per le donne, ma per
l’intera classe proletaria, per il movimento rivoluzionario. Questo
sciopero, al di là dei numeri concreti perchè sappiamo che per molte
donne non è scontato o facile mobilitarsi, sarà una prima scintilla che
illuminerà il sentiero di lotta di lunga durata della maggioranza delle
donne. E il 25 novembre segna una tappa importante di questo cammino che
non può che avere come obiettivo la rivoluzione che per le donne vuol
dire “rivoluzione nella rivoluzione”, per rovesciare e trasformare cielo
e terra.
Lo “sciopero
delle donne” è una parola d’ordine che il Movimento Femminista
Proletario Rivoluzionario sta portando avanti da alcuni anni, e che via
via, soprattutto negli ultimi mesi e dopo la mobilitazione nazionale
fatta dalle compagne del Mfpr il 6 luglio a Roma, ha conquistato
consenso e partecipazione.
La sua realizzazione è un avvenimento di impatto, di rottura anche a livello culturale, ideologico.
Perchè lo
sciopero delle donne, ponendo una denuncia che riguarda l’insieme delle
condizioni della maggioranza delle donne mette in discussione il lavoro e
il non lavoro, le discriminazioni che ci sono nei posti di lavoro, il
ruolo di oppressione nella famiglia e la famiglia come la vuole questa
società borghese, mette in discussione l’idea che si ha delle donne, il
ruolo di subordinazione. Cioè vuole mettere in discussione tutto!
Ed è questo che pone e per questo fa paura lo “sciopero delle donne”.
Esso non
riguarda solo una questione di alcune rivendicazioni, la battaglia delle
donne è inevitabilmente a 360°, con il protagonismo diretto delle donne
nella lotta e non con la logica della delega a governo e istituzioni
che non ci rappresentano e non fanno i nostri interessi ( il decreto sul
femminicidio, nuovo “pacchetto sicurezza” sulla pelle delle donne ne è
un chiaro esempio!) o a sindacati ipocriti come la CGIL della Camusso
che “aderiscono alla giornata del 25″ a parole perchè vergognosamente
nei fatti non hanno indetto lo sciopero nei posti di lavoro neanche per
15 minuti…
riguarda il fatto la questione della
violenza sulle donne NON E’ UN FATTO SOLO CULTURALE MA E’ UNA QUESTIONE
PIENAMENTE SOCIALE, che pone il fatto che ci vuole una società
totalmente diversa, dei rapporti sociali diversi, dei rapporti personali
diversi; che tutta la vita deve cambiare!
Le donne, in
particolare le donne proletarie, quando lottano, portano una carica in
più, portano la necessità di una battaglia complessiva, che riportano
anche nella vita quotidianità.
Lo sciopero
delle donne è per le donne. Serve prima di tutto alle donne, perchè
trovino la forza per ribellarsi, per non accettare come inevitabile una
condizione di oppressione, subordinazione, il loro ruolo nella famiglia;
per essere una realtà di lotta che
preoccupi e faccia paura ai padroni, ai governi, allo Stato, agli uomini
che odiano le donne.
Ma lo
sciopero delle donne, delle lavoratrici serve anche all’interno della
intera classe proletaria; esso vuole essere una battaglia di rottura,
che richiede una trasformazione anche all’interno dei
compagni di lavoro, degli uomini delle organizzazioni rivoluzionarie, comuniste, degli organismi e movimenti di lotta.
In questo
senso lo sciopero totale delle donne pone nei fatti la necessità della
rivoluzione, in cui le donne siano la forza più determinata.
Mfpr, Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
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