26/01/21

LA GIORNATA D'AZIONE DELLE DONNE/LAVORATRICI DEL 15 GENNAIO E' ENTRATA ANCHE NELLE CARCERI

La lettera, importante, di Fabiola De Costanzo/No Tav, che ci risponde dal carcere di Torino è un esempio per tutte e tutti della necessità della solidarietà proletaria, dell'unità delle lotte, di come, unite, si possano rompere muri e catene.

Nella giornata di azione del 15 gennaio Fabiola ha fatto sciopero!
grazie alla solidarietà che è riuscita a raggiungerla. E questo la dice lunga sull'importanza della solidarietà e sull'unione delle lotte.
Facciamo che cresca questa solidarietà e questa unione, non solo per il 29 gennaio, ma anche per il futuro e per il prossimo 8 marzo.


La lettera inviata a Fabiola dal Mfpr
L’Aquila, 1 gennaio 2020
Cara Fabiola
Innanzitutto un fortissimo e caldo abbraccio da tutte le donne e le compagne del Movimento femminista proletario rivoluzionario.
Ti siamo vicine, anche se fisicamente lontane, per la coerenza con le lotte che ogni giorno ci vedono impegnate e questo ci fa ancora più rabbia.
E ci fa rabbia la perversione di questo sistema in generale, e della procura di Torino in particolare, che non perde occasione di presentare il conto, proprio nel momento in cui tutte e tutti noi potremmo e vorremmo state più vicini alle persone care.
Ma questa rabbia ci servirà a rispondere con ancora più forza agli attacchi che questo putrido sistema capitalistico ci muove ogni giorno.
Avevamo già promosso, per il 15 gennaio, una giornata d’azione nazionale per riprendere nelle nostre mani, nelle mani delle donne proletarie, l’arma dello sciopero. E sarà l’occasione per rilanciare anche la battaglia contro la repressione, contro l’oscurità di questo sistema borghese, questo stato di polizia, che ci punisce perché lottiamo o semplicemente perché non abbiamo mezzi per sopravvivere. Per la libertà di tutte le proletarie detenute e di tutte le compagne incarcerate per le loro giuste lotte.
Siamo convinte che anche tu non perderai occasione, anche dentro quelle mura, di continuare a lottare e resistere. Anzi, troverai ancora più ragioni per farlo e più compagne che ti saranno accanto.
Noi sicuramente ci saremo
Ancora un fortissimo abbraccio e un saluto a pugno chiuso
le compagne del MFPR

Fabiola, con Dana, Stefania, Maria Emanuela e un'altra detenuta del carcere Lorusso-Cotugno di Torino, dopo aver portato avanti per 6 giorni uno sciopero della fame per rivendicare diritti fondamentali negati a tutte le persone detenute, il diritto all'affettività e il diritto alla salute, hanno grazie alla lotta ottenuto un primo risultato e hanno sospeso lo sciopero della fame.

Questo è il loro comunicato:

COMUNICATO DELLE DETENUTE IN SCIOPERO DELLA FAME
In data odierna, a seguito dell’impegno concreto da parte dell’Amministrazione carceraria di garantire, ad effetto immediato, la possibilità di usufruire delle 6 ore ministeriali previste per i contatti con i propri familiari e a seguito delle notizie pubbliche rispetto al piano prevenzione Covid che da marzo riguarderà tutta la popolazione detenuta, decidiamo di sospendere lo sciopero della fame giunto oggi al 6° giorno.
Nonostante siano innumerevoli le evidenze del fallimento del sistema carcerario, siamo soddisfatte oggi del piccolo ma importante risultato raggiunto.
Abbiamo oggi, in presenza della Garante dei detenuti del Comune di Torino, stilato un elenco di tutto ciò che con urgenza dev’essere affrontato al fine di garantire una detenzione almeno dignitosa.
Gli argomenti esposti sono stati i seguenti:
- carenza dei percorsi rieducativi di formazione all’interno del carcere e di reinserimento lavorativo e abitativo all’esterno di esso;
- eccezionalità del Tribunale di Sorveglianza di Torino, ma a livello nazionale per la severità dei provvedimenti presi circa le misure alternative;
- gravi carenze strutturali e igieniche all’interno della Casa Circondariale;
- assenso totale di un precorso di sostegno alle donne vittima di violenza;
- dotazione a tutte le detenute in ingresso e già presenti in carcere di un regolamento penitenziario;
- miglioramento del vitto quotidiano;
- rimozione griglie strette oltre le sbarre delle finestre;
- acqua calda in cella;
- ristrutturazione docce comuni;
- maggiore garanzia serale di rapido intervento in caso di criticità;
- garanzia circa il rispetto delle regole della sezione aperta (ore di apertura).

Concludiamo auspicando che si possa al più presto rendere ammissibile la proposta di scarcerazione anticipata (75 gg retroattivi) a tutte le tipologie di reato compreso il 4-BIS.
Ringraziamo tutti coloro che ci hanno sostenute in questi giorni faticosi, non facendoci sentire sole e dando voce alla nostra protesta.
Dana, Fabiola, Stefania, Emanuela.

MA LA LOTTA CONTINUA, PER LA LIBERTA’ DI TUTTE E TUTTI

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