04/01/21

Dalle assemblee donne/lavoratrici del 17 sett e 19 nov - 7 - Dalle operaie delle fabbriche - in lotta contro le discriminazioni di genere e razziste

Riportiamo altri interventi delle lavoratrici partecipanti alle assemblee nazionali tenutesi a settembre e novembre.

E' da questi interventi che scaturisce la piattaforma delle donne/lavoratrici e la giornata d'azione del 15 gennaio, per farla conoscere a tante donne/lavoratrici e farne arma di unità, organizzazione, lotta.








Dalla fabbrica Brembo di Bergamo: discriminazioni di padroni e capi, ma... abbiamo problemi anche per l'unità delle donne
La discriminazione nei reparti produttivi e non produttivi è evidente e si riflette non solo sulle donne ma anche nei confronti dei lavoratori di origine straniera. Il mancato riconoscimento della professionalità acquisita negli anni è altissimo, ci sono molte operaie che sono ancora di 3° livello nonostante lavorino da oltre 20 anni; nelle mansioni strategiche non ci sono donne e nessuna persona di origine africana. Parlando singolarmente con le operaie si avverte l'insofferenza di subire questa discriminazione, per molte è frustrante, dopo anni, non sentirsi riconosciute, sia a livello salariale che di mansione svolta. A volte succede che una compagna di lavoro venga chiamata in ufficio per sostituire, per un breve periodo, un collega che compila bolle e moduli di avanzamento, un lavoro da svolgere al computer; la poveretta viene isolata e additata dalle compagne come "paracula" e alcune non le rivolgono più nemmeno il saluto oppure la isolano durante le pause... Il fatto stesso che, con la stessa logica maschile che inquadra le donne come oggetto e non come figura professionalmente capace, le stesse compagne bisbiglino che "chissà a chi l'ha data, quella culona grassa, se è riuscita a farsi spostare dall'officina!", fa capire che siamo ancora lontane dal riuscire ad uscire da queste logiche di discriminazione soprattutto in un'azienda meccanica in cui, in alcuni angoli sono esposti i calendari di donne nude che pubblicizzano utensili e bulloni.

Dalla fabbrica Evoca di Bergamo: la diversità di trattamento tra donne e uomini...
Le donne vengono messe in postazioni pesanti...
Se la donna risponde a tono non ha lo stesso trattamento dell'uomo.
Vi sono colleghi che a fine turno si siedono e stanno bellamente al telefono... i capi fingono sempre di non vederli... Se, invece, lo fa una donna e viene beccata, viene subito ripresa (con questo non dico che sia giusto l'utilizzo smartphone ).
La diversità è palpabile, la si nota anche negli ultimi mesi dove nelle linee è proibito andar in pausa fuori dagli orari (e la zona è transennata contro gli assembramenti) mentre nel reparto lattoneria, dove lavorano uomini, nemmeno vi è la transenna.
Praticamente le pause sono sta tagliate solo a noi.

Da Ex operaia delle fonderie di Verona: le operaie trans discriminate da padroni e sindacati
Io sono stata anche licenziata perché soggettività trans. Un giorno, dopo 32 anni il lavoro in fabbrica, sono andato a lavorare vestito da donna, perché mi sono sempre sentita una donna e mi hanno licenziata in tronco.. 
Io sono vicina a tutte le donne che hanno perso il lavoro in questo momento, come le compagne della Sicilia e molte altre che ho ascoltato...
Io sono sempre stata così. Non c'è una donna al mondo che sia donna donna e un uomo al mondo che sia uomo uomo, siamo tutte libere soggettività, ognuno si sente se stessa. Non sto scoprendo l'acqua calda, siamo sempre esistite come soggettività, ma se non sei uomo uomo o donna donna tu non lavori e non devi mangiare... di solito una soggettività trans fa la sexy work perchè non ha altre alternative altrimenti morirebbe di fame. 
Io ho subito anche tanta violenza dai sindacati perché quando sono stata licenziata senza giusta causa come soggettività trans i sindacati della Cgil di Verona mi hanno abbandonato...
I lavoratori non hanno più posti sicuri come una volta. Io ho iniziato a lavorare proprio nell'anno della legge 300 dello Statuto dei lavoratori. Abbiamo sempre avuto grandi problemi con i confederali, perché mi ricordo che nel '77 il buon Lama fece quello che adesso stiamo pagando, introdusse la concertazione, introdusse le buone relazioni industriali.
Io vi do il cuore come donna ad altre donne che stanno soffrendo moltissimo, però facciamo una condivisione di lotta, io sarò sempre al vostro fianco, scrivendo, venendo nelle piazze come ho sempre fatto in tutta la mia vita. Hanno distrutto la sanità, negli ultimi 10 anni ho lavorato nell'azienda ospedaliera di Verona. Zaia l'ha distrutta Verona... Dobbiamo fare una lotta fianco a fianco in tutte le nostre soggettività, l'unica strada è questa forza.

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