Nella
"giornata d'azione" del 15 gennaio delle donne/lavoratrici portiamo nei
posti di lavoro dove vanno avanti profonde discriminazioni che
colpiscono sempre più le condizioni di lavoro e di vita delle donne, la
piattaforma di lotta - per costruire attraverso l'unità delle realtà lavorative la forza generale delle lavoratrici contro padroni e il governo, Istituzioni al loro servizio.
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Alla Coop Lombardia per sei donne condizioni lavorative peggiorate con la scusa della "ricollocazione”
Part-time con orario fisso e lavoro solo al mattino trasformato in un part-time a turnazione. È un esempio della ricollocazione che la Legacoop Lombardia ha proposto a sei delle sue lavoratrici. Un “peggioramento della prestazione e delle condizioni di lavoro“, che mostra l'ipocrisia tra “quello che viene promosso da Legacoop Lombardia, in fatto di iniziative per i propri aderenti, e quello che poi realizza all’interno del proprio organico”.
L’associazione regionale delle imprese cooperative ha annunciato lo scorso autunno la riorganizzazione del personale, che ha portato a un esubero di sei persone su 20. Ma ha garantito che si sarebbe adoperata per la ricollocazione di questi dipendenti. Al momento della verifica su quali sarebbero state le nuove condizioni, il sindacato ha scoperto che “le ricollocazioni peggioravano la prestazione lavorativa”.
“Bisogna sottolineare che le sei persone in esubero sono tutte donne. Tra loro ci sono anche mamme monoreddito con figli piccoli a carico – Proporre un part-time con turnazione al posto di uno con orario fisso al mattino non è una piccola variazione: vuol dire che alla lavoratrice serviva quel regime orario per organizzare la cura della casa e dei figli”.
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