Carige, la dignità violata
Genova - «Carige ci porta alla
fame» è scritto su uno degli striscioni sorretti in piazza dai
lavoratori e soprattutto dalle lavoratrici dipendenti di una ditta che ha
l’appalto per le pulizie nella banca ligure. Oggi hanno tenuto un presidio
davanti alla sede genovese dell’istituto.
Non si tratta di «fame figurata» - hanno
spiegato - ma di una situazione concreta, che interessa 80 persone in regione
alle quali sono stati offerti contratti da circa 100 euro al
mese. Questa è la paga prevista per un orario non solo
ridottissimo, ma anche incredibilmente frazionato:
«Ci hanno chiesto di lavorare tre giorni alla settimana per 20
minuti al giorno - denunciano i sindacati - per uno stipendio da
un centinaio di euro». Per il sindacato, quindi, si tratta anche di
una battaglia per la dignità di questi lavoratori.
«Diteci che tipo di pulizia si può fare in 20 minuti. Purtroppo in
quasi tutti gli appalti di pulizie private vediamo la proposta di orari
frazionati. Un maledetto meccanismo provocato dal massimo
ribasso nel quale ci rimette sempre il lavoratore, che è l’ultimo anello debole
della catena».
Il presidio di
Genova
Per la seconda volta, dopo la mobilitazione del 24 febbraio, le lavoratrici si sono riunite davanti alla sede centrale dell'istituto di credito in via Cassa di Risparmio con fischietti e striscioni.
Per la seconda volta, dopo la mobilitazione del 24 febbraio, le lavoratrici si sono riunite davanti alla sede centrale dell'istituto di credito in via Cassa di Risparmio con fischietti e striscioni.
«. Sono
circa 80 le persone in questa situazione in Liguria, le ore sono state
ridotte in alcuni casi fino al 70/80%. Se prima le lavoratrici erano impiegate
due ore e mezza, ad oggi lavorano dai 20 ai 30 minuti ad intervento. Tutto
questo comporta anche una carenza dal punto di vista delle
pulizie, non riusciamo a capire le ragioni di quest'appalto
costruito in questa maniera. È il solito appalto concesso al massimo
ribasso».
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