Un altro sciopero delle donne. Dopo la Polonia, ora l' Argentina - Si generalizza una grande forma di lotta introdotta in Italia dal Movimento Femminista Rroletario Rivoluzionario
Argentina. Sciopero delle donne dopo lo stupro di una sedicenne
Cinquanta
collettivi di donne hanno indetto per oggi uno sciopero contro la
violenza di genere, dopo l'ultimo brutale caso di cui è rimasta vittima
una studentessa di soli 16 anni.
Lucia
Perez è stata prelevata dalla sua scuola a Mar del Plata, costretta ad
assumere cocaina, stuprata e "impalata" con un "oggetto non
specificato", con conseguente emorragia interna che ne ha causato il
decesso, avvenuto l'8 ottobre scorso. La studentessa, in fin di vita,
era stata lavata e rivestita per mascherare lo stupro e poi portata
in ospedale da due spacciatori di droga, secondo i quali era andata in
overdose, ma i medici avevano subito notato gli evidenti segni di
violenza sessuale e tortura. L'autopsia ha subito rivelato la terribile
sorte subita dalla ragazza.
"Sono una madre e una donna e nella mia carriera ho visto migliaia di
cose, ma niente pari a questa sequenza di atti ripugnanti", ha detto la
procuratrice Maria Isabel Sanchez.
L'omicidio
della studentessa è solo l'ultimo caso di violenza contro le donne
registrato in Argentina, dove si sono tenute diverse manifestazioni di
piazza. Per oggi i collettivi femministi e varie organizzazioni hanno
invitato le donne argentine a "scioperare" per un'ora, dalle 13 alle 14,
e a
scendere in piazza vestite di nero.
E'
previsto un corteo a Buenos Aires che partirà dall'obelisco, lungo la
Avenida 9 de julio, e raggiungerà la Casa Rosada, sede della presidenza,
nella centralissima Plaza de Mayo.
Una
delle organizzatrici, Sabrina Cartabia, ha precisato che la protesta è
stata indetta non solo contro l'omicidio di Perez, ma contro una cultura
in cui le donne valgono meno degli uomini. "In un contesto di
insicurezza sociale, con i bambini di cui prendersi cura e nessun
accesso a un'indipendenza economica, è molto più difficile superare la
violenza domestica", ha detto Cartabia, legale del gruppo Women's
Network. In Argentina la violenza domestica causa la morte, in media, di
una donna ogni 36 ore.
Secondo
i dati raccolti nel "registro nazionale del femminicidio" voluto dalla
Corte Suprema ai tempi del governo di Cristina Kirchner, ogni dieci
donne uccise almeno due avevano già denunciato il loro aggressore senza
ricevere mai la protezione necessaria. Dati simili a quelli registrati
in Italia e nel resto d'Europa.
Nel
manifesto di convocazione dello sciopero di oggi le promotrici
ricordano che "questo nuovo e brutale femminicidio pone in evidenza la
violenza alla quale siamo tutteesposte. Scioperiamo per tutte le donne
che non ci sono più, per quelle assassinate e per quelle
'desaparecidas', contro la violenza e il terrorismo machista, contro
l'impunità, contro la censura, l'inerzia e la complicità dello Stato e
della polizia".
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