25 novembre manifestazione nazionale delle lavoratrici contro tutte le violenze
Incinte o neomamme, licenziate in 11 nell’ultimo anno
Chiavari - Lavoratrici licenziate perché rimaste incinte, o poco
dopo la nascita del bambino: secondo la Cisl del
Tigullio–Golfo Paradiso, il deprecabile fenomeno è molto diffuso
e, anzi, si registra in aumento nell'ultimo anno.
Andrea Sanguineti, segretario del sindacato in questo
territorio, e Chiara Casella del suo ufficio vertenze,
dicono di aver voluto fare due conti sulla propria esperienza
diretta, «dopo aver letto la notizia, che ha destato molto
clamore, del licenziamento di una fisioterapista incinta da parte
della casa di riposo Torriglia». La legittimità del
singolo caso dovrà essere chiarito, nel merito, con gli sviluppi
della causa che è stata aperta ed ha già avuto una udienza in
tribunale.
Al di là di quello che emergerà, alla fine, sulla decisione della
casa di riposo, però, il sindacato vuole far notare che il
generale fenomeno dei licenziamenti a seguito di maternità è
sempre più diffuso, anche nel Tigullio: «Nell'ultimo anno,
soltanto noi, come Cisl, abbiamo registrato undici episodi in cui
la lavoratrice ha perso l'impiego dopo la nascita del bambino,
distribuiti tra i nostri uffici di Chiavari, Rapallo e Recco –
spiega Casella – In alcuni casi, si è trattato di un licenziamento
diretto, motivato magari dall'azienda con la necessità di
riduzione del personale, che è un criterio assolutamente non
applicabile su una lavoratrice con un figlio al primo anno di
vita. In altri, la lavoratrice è stata spinta alle dimissioni,
magari perchè messa da parte nell'organizzazione del lavoro e incaricata
di mansioni diverse da quelle pre gravidanza; più frequente,
comunque, è l'invito a dimettersi offrendo denaro: una proposta
che, magari, diventa minacciosa, se la lavoratrice non la
accetta».
Alla faccia del Fertility Day e di qualsiasi campagna per
invitare alla procreazione, dunque, il mondo del lavoro sembra
sempre meno ospitale per le giovani madri, perché alla Cisl
garantiscono che il numero di undici casi è superiore a quanto
avvenuto negli ultimi anni.
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