28/10/16

Il 25 novembre a Roma, davanti a Montecitorio, con le nostre sorelle migranti respinte dal razzismo di Stato

Razzismo e islamofobia, questa la violenza scatenata dallo Stato e dalla chiesa contro 12 donne migranti, una incinta all’ottavo mese e 8 bambini.  Dopo il respingimento a suon di barricate, nella chiesa di Gorino ci si accorge di un cartello, affisso, pare, 2 mesi prima dal parroco, che esordisce con: “Visto che noi siamo, per voi, infedeli: ma perché non ve ne andate nel vostro califfato di Iraq con il santo Califfo El Bagdadi, il quale vive di armi e uccide a tutto spiano coloro che non sono sunniti?”.
Quel cartello, considerato semplicemente “inopportuno” dalle autorità di Gorino, è chiaramente istigazione al razzismo. La lista degli “eroi nazionali” di Salvini si allunga e così l’ipocrisia di questo governo.
"L'Italia che conosco li accoglie" dice Renzi, ma quella che a questo governo, a questo Stato serve, è quella che soffia sul fuoco dell’intolleranza e del razzismo per deragliare il disagio sociale verso una guerra tra poveri, innalzare muri contro i migranti e continuare ad attaccare sempre di più diritti e dignità. Il razzismo sarebbe perseguibile secondo le leggi di questo stesso Stato, ma ciò che a questo Stato, a questo governo serve è reprimere le lotte sociali e prevenirle, trasfigurandole in scontri di civiltà. “L’Italia ripudia la guerra” è quanto ancora scritto nella nostra Costituzione, ma ciò che a questo governo, a questo Stato, a questo sistema capitalistico serve è proprio la guerra.
Razzismo e imperialismo sono 2 facce della stessa medaglia, quella che questo marcio sistema capitalistico usa, per far pagare la sua crisi a chi non ha colpe.
Quelle 12 donne migranti, con i loro bambini sono il frutto di questa guerra, sono il frutto delle politiche di questo Stato con i suoi governi, che toglie ai poveri per dare ai ricchi, che fa affari con le borghesie più reazionarie degli altri continenti, che produce “terrorismo”, devastando a suon di bombe il Medio Oriente e l’Africa, da cui quelle 12 donne migranti e quegli 8 bambini sono fuggiti.
Presto Renzi conoscerà davvero  l’Italia che li accoglie
Il 25 novembre a Roma, davanti a Montecitorio, noi donne proletarie, lavoratrici, disoccupate, braccianti, migranti in lotta accoglieremo con gioia le nostre sorelle della Guinea, della Nigeria e della Costa d'Avorio.

Contro il razzismo e il fascismo di Stato, contro la guerra dei padroni
Assediamo i palazzi del potere!
S/cateniamo la nostra ribellione!

MFPR

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