31/10/16

Antonella è morta per un tumore, ma il vero male che l'ha uccisa si può e si deve estirpare!estirpare



Purtroppo, nei giorni scorsi, un’altra lavoratrice del Policlinico di Palermo, aderente allo SLAI Cobas sc., se ne è andata per sempre, a causa di un male incurabile, lasciandoci profondamente addolorati e sgomenti

Si tratta di una grande lavoratrice, Antonella Cassaro, 62 anni, che fra poco, dopo anni ed  anni di duro lavoro,sarebbe dovuta andare in pensione.

Antonella da qualche anno aveva trovato il coraggio di ribellarsi e di aderire al COBAS, malgrado lavorasse negli uffici amministrativi dell’A.O.U.P., dislocati dal Policlinico, ovvero nel covo dei sindacati collaborazionisti e serpenti che, per interessi personali e di casta, hanno da sempre svenduto ed intimidito i lavoratori, lei compresa.

Ma dopo anni di sopportazione, spinta dalla coraggiosa, determinata ed incessante lotta dello SLAI Cobas sc., Antonella aveva detto BASTA, e riconoscendo pubblicamente  il suddetto sindacato come l’unico  degno di fiducia e stima ( sue testuali parole), ha contribuito oltreché alla elezione nella RSU della dirigente del COBAS,  anche alla cancellazione di parecchi lavoratori dalle altre OO.SS. e all’iscrizione di una parte di essi allo SLAI Cobas sc. . Ragione per cui non era di certo vista di buon occhio dagli altri sindacati, che cercavano perciò, a tutti i costi, di negarle ancora una volta il riconoscimento alla corresponsione dell’indennità di responsabilità.

Ma la battaglia del COBAS e della lavoratrice è stata più forte, e così, lo scorso gennaio Antonella ha avuto finalmente riconosciuto un diritto negato da sempre.  Purtroppo, nello stesso mese si è ammalata gravemente ed ha dovuto rinunciare. Ma lei era lo stesso felice, perché non si trattava di una mera questione economica, ma di una vittoria contro l’ingiustizia; contro un’amministrazione corrotta e quei sindacati e sindacalisti collusi, che hanno barattato ed affossato via via, ogni diritto dei lavoratori.

In questi mesi di sofferenza, la dirigente del COBAS, nonostante fosse a conoscenza dell’inevitabile ed imminente morte della lavoratrice, le è stata vicina tenendola informata su ogni cosa  e sulla lotta portata avanti, e questo, a detta di suo fratello, che le è stato accanto ogni istante e con grandissimo affetto fino alla fine,le dava una boccata di ossigeno… in più.

Antonella per tantissimi anni ha subito un notevole stress lavoro-correlato, ed è morta per un  maledetto cancro al seno. E’ una casualità? Assolutamente NO!
La scienza afferma che lo stress prolungato nel tempo abbassa notevolmente le difese organiche, e che  nelle donne può contribuire alla formazione e alla progressione del carcinoma mammario. Ed inoltre, che il tumore al seno rappresenta la forma più diffusa tra le donne e  la prima causa di morte per cancro in assoluto. In pratica ne viene colpita una ogni 9, ed ogni anno se ne ammalano 48 mila, di cui 12 mila non sopravvivono.

Le statistiche confermano che sono le donne quelle più colpite dallo stress lavoro-correlato, causato dal supersfruttamento, dal demansionamento, dal mobbing, dai ricatti, dalle discriminazioni, dal sottosalario,dalla precarietà, dalle molestie anche sul lavoro, dalla disoccupazione ecc. .

 

Per le lavoratrici, ai problemi sul lavoro si aggiungono le preoccupazioni per la crisi e il futuro incerto, le doppie responsabilità e il doppio sfruttamento, sul lavoro e in casa. Inoltre,l’’essere divenute veri e propri ammortizzatori sociali, oltreché contenitori e vittime delle frustrazioni familiari, ne ha devastato e ne devasta ulteriormente la vita.

ANCHE TUTTO QUESTO E’ VIOLENZA CONTRO LE DONNE!

E pertanto , pure la morte di Antonella DEVE pesare come un macigno su tutti i veri responsabili: lo stato, i suoi governi  antipopolari e moderno-fascisti, come pure quello Renzi; le amministrazioni, i padroni, i sindacati venduti; la Chiesa, sempre pronta ad attaccare l’autodeterminazione  delle donne (vedi aborto) e a chiedere loro di porgere perennemente l’altra guancia… e di essere sempre più remissive, anziché ribellarsi e lottare per una vita giusta, libera e dignitosa, sul lavoro, in famiglia e nella società.

Venerdì scorso, lo SLAI Cobas sc, Policlinico, nel dare l’ultimo saluto, rosso e proletario, alla lavoratrice in oggetto, stringendosi al grande dolore dei suoi cari, ha promesso che il 25 novembre p.v.. giornata internazionale di lotta contro la violenza sulle donne, a Roma porterà anche la battaglia di Antonella e di tutte quelle lavoratrici e donne morte prematuramente, a causa di questo sistema di merda, che scarica principalmente sulle lavoratrici e le donne tutta la sua barbarie.
                                                                                                       Pa,30.10.2016
Lavoratrici SLAI Cobas sc. Policlinico

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