Purtroppo, nei
giorni scorsi, un’altra lavoratrice del Policlinico di Palermo, aderente allo
SLAI Cobas sc., se ne è andata per sempre, a causa di un male incurabile, lasciandoci
profondamente addolorati e sgomenti
Si tratta di una grande lavoratrice, Antonella Cassaro, 62
anni, che fra poco, dopo anni ed anni di
duro lavoro,sarebbe dovuta andare in pensione.
Antonella da qualche anno aveva trovato il coraggio di
ribellarsi e di aderire al COBAS, malgrado lavorasse negli uffici
amministrativi dell’A.O.U.P., dislocati dal Policlinico, ovvero nel covo dei
sindacati collaborazionisti e serpenti che, per interessi personali e di casta,
hanno da sempre svenduto ed intimidito i lavoratori, lei compresa.
Ma dopo anni di sopportazione, spinta dalla coraggiosa,
determinata ed incessante lotta dello SLAI Cobas sc., Antonella aveva detto
BASTA, e riconoscendo pubblicamente il
suddetto sindacato come l’unico degno di
fiducia e stima ( sue testuali parole), ha contribuito oltreché alla elezione
nella RSU della dirigente del COBAS,
anche alla cancellazione di parecchi lavoratori dalle altre OO.SS. e
all’iscrizione di una parte di essi allo SLAI Cobas sc. . Ragione per cui non
era di certo vista di buon occhio dagli altri sindacati, che cercavano perciò,
a tutti i costi, di negarle ancora una volta il riconoscimento alla
corresponsione dell’indennità di responsabilità.
Ma la battaglia del COBAS e della lavoratrice è stata più
forte, e così, lo scorso gennaio Antonella ha avuto finalmente riconosciuto un
diritto negato da sempre. Purtroppo,
nello stesso mese si è ammalata gravemente ed ha dovuto rinunciare. Ma lei era
lo stesso felice, perché non si trattava di una mera questione economica, ma di
una vittoria contro l’ingiustizia; contro un’amministrazione corrotta e quei
sindacati e sindacalisti collusi, che hanno barattato ed affossato via via,
ogni diritto dei lavoratori.
In questi mesi di sofferenza, la dirigente del COBAS,
nonostante fosse a conoscenza dell’inevitabile ed imminente morte della
lavoratrice, le è stata vicina tenendola informata su ogni cosa e sulla lotta portata avanti, e questo, a
detta di suo fratello, che le è stato accanto ogni istante e con grandissimo
affetto fino alla fine,le dava una boccata di ossigeno… in più.
Antonella per tantissimi anni ha subito un notevole stress
lavoro-correlato, ed è morta per un
maledetto cancro al seno. E’ una casualità? Assolutamente NO!
La scienza afferma che lo stress prolungato nel tempo
abbassa notevolmente le difese organiche, e che
nelle donne può contribuire alla formazione e alla progressione del
carcinoma mammario. Ed inoltre, che il tumore al seno rappresenta la forma più
diffusa tra le donne e la prima causa di morte per cancro in
assoluto. In pratica ne
viene colpita una ogni 9, ed ogni anno se ne ammalano 48 mila, di cui 12 mila
non sopravvivono.
Le statistiche confermano che sono le donne quelle più colpite dallo stress lavoro-correlato, causato dal supersfruttamento, dal demansionamento, dal mobbing, dai ricatti, dalle discriminazioni, dal sottosalario,dalla precarietà, dalle molestie anche sul lavoro, dalla disoccupazione ecc. .
Per le lavoratrici, ai problemi
sul lavoro si aggiungono le preoccupazioni per la crisi e il futuro incerto, le
doppie responsabilità e il doppio sfruttamento, sul lavoro e in casa.
Inoltre,l’’essere divenute veri e propri ammortizzatori sociali, oltreché
contenitori e vittime delle frustrazioni familiari, ne ha devastato e ne
devasta ulteriormente la vita.
ANCHE TUTTO QUESTO E’ VIOLENZA CONTRO LE DONNE!
E pertanto , pure la morte di
Antonella DEVE pesare come un macigno su tutti i veri responsabili: lo stato, i
suoi governi antipopolari e
moderno-fascisti, come pure quello Renzi; le amministrazioni, i padroni, i
sindacati venduti; la Chiesa, sempre pronta ad attaccare l’autodeterminazione delle donne (vedi aborto) e a chiedere loro
di porgere perennemente l’altra guancia… e di essere sempre più remissive,
anziché ribellarsi e lottare per una vita giusta, libera e dignitosa, sul
lavoro, in famiglia e nella società.
Venerdì scorso, lo SLAI Cobas sc, Policlinico, nel dare l’ultimo
saluto, rosso e proletario, alla lavoratrice in oggetto, stringendosi al grande
dolore dei suoi cari, ha promesso che il 25 novembre p.v.. giornata
internazionale di lotta contro la violenza sulle donne, a Roma porterà anche la
battaglia di Antonella e di tutte quelle lavoratrici e donne morte prematuramente,
a causa di questo sistema di merda, che scarica principalmente sulle
lavoratrici e le donne tutta la sua barbarie.
Pa,30.10.2016
Lavoratrici SLAI Cobas sc. Policlinico
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