13/07/21

Ddl Zan - contro attacchi e stravolgimenti

Oggi si discute al Senato il Ddl Zan. E' in atto una lotta sporca aperta e sotterranea per bloccare il Ddl o rinviarlo sine die per modifiche sostanziali che di fatto stravolgano o annullino proprio gli articoli discriminanti del testo in difesa dei diritti delle persone, delle lgbtq+, dei principi democratici, in un sistema sia pur borghese, coerenti con le norme costituzionali. 

Questa lotta di bassa intensità è stata aperta dal Vaticano, per reimporre la propria pesante "autorità" politica, "morale", ricattatoria sullo Stato italiano; poi - ma non è una novità - ammorbidita, ma sempre incombente; una lotta che va oltre la questione concreta, e che risponde ad una lotta interna, spinta dalle aree integraliste.
Questa lotta è stata immediatamente seguita e rafforzata da Salvini/Lega e centro destra che da un lato la sta sfruttando - come si dice: "giunta a fagiolo" - per tornare a pesare fortemente (vista la concorrenza della Meloni/FdI) nel gioco politico, mass mediatico, in funzione sempre di una lunga campagna elettorale, dall'altro per riproporre il fascio-populismo e le concezioni di attacco ad ogni minimo diritto democratico, in legame con la fronda europea degli Orban.
E' stata, quindi, presa subito in mano da Renzi/Iv, come buona occasione di autopropaganda, di autocandidatura come "elemento di mediazione", che per Renzi significa rafforzare il centro destra, togliere terreno al Pd. 

Ma in questa situazione, la parte più ipocrita, la sta facendo Draghi e il PD di dell'inutile Letta.
Draghi, a parte l'affermazione che lo Stato italiano è laico, respingendo così le interferenze del Vaticano, dopo se n'è lavato le mani, affermando che è un problema del parlamento e che quindi è lì che si risolve la questione. Della serie: fatta uscire dalla porta l'azione di blocco del Ddl rientra dalla finestra...
E dalla finestra del parlamento non solo, come stiamo vendendo, rientrano in maniera trasversale le pesanti mani cattoliche, entrano i Forza Italia, entrano i fascisti, gli alleati dei fascisti e i non pochi che non seguiranno le indicazioni ufficiali del loro partito, vedi nel M5S, ma anche nel Pd.
Draghi, nel dire "sbrigatevela voi", sa bene ed è responsabile della guerra o manovre che si faranno al Senato per impedire che passi la legge così com'è.
Se di una legge si mettono in discussione principi costituzionali (in primis l'identità di genere), non ci può essere discussione parlamentare; la stessa democrazia "borghese" ha diritto di impedirlo, di metterci la "fiducia". Non farlo in questa situazione è violazione, è mettere in discussione ciò che Draghi prima ha alzato a muro dell'interferenza del Vaticano. 
Il PD, con Letta, da parte sua dice che l'unica garanzia è "andare in Parlamento e ognuno dirà la sua"; su questo "ognuno dirà la sua" ci può giurare... ma così se salva la sua coscienza "cattolica-democristiana" non salva certo il Ddl Zan; fermo restando che nel suo partito vi è chi dice, più sinceramente, "andiamo a vedere le proposte concrete che fa il centrodestra per trovare la mediazione" (il capogruppo del Pd in commissione giustizia). E ora cerca voti, 17 voti. 

Questa guerra sporca è evidente che non è affatto una questione solo delle persone lgbtq+, è un attacco che interessa tutte e tutti, è parte del cammino verso il moderno fascismo che va apertamente contrastato, lottando contro Salvini, la destra e i suoi alleati, ma anche lottando contro il governo che "scappa" e lascia campo libero ai fascisti. 
Questo oggi è l'aspetto discriminante, e siamo perchè il Ddl Zan passi e senza alcuna modifica; poi faremo noi le "pulci" vedendo ciò che realmente serve e ciò che non serve o è ambiguo, nella battaglia per diritti democratici e contrastare gli attacchi del fascio-populismo. 
E' altrettanto chiaro che questa lotta non c'entra nulla con appoggi e deleghe ad esponenti e pezzi di partito del parlamento (tirato in ballo, raramente, quando ci si vuole lavare le mani e affossato, in generale, quando padroni, partiti, governo al loro servizio vogliono far passare/imporre gli interessi della classe dominante); ma è una lotta che deve vedere scendere in campo, schierarsi i movimenti di lotta, sociali, femministi, sindacali di classe.  

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