Centinaia di afghane sono scese in strada armi in pugno in alcune città del Paese in segno di resistenza contro la restaurazione del regime islamico
Mentre le truppe straniere si ritirano e i Talebani si apprestano a riprendere il controllo di gran parte del Paese, centinaia di afghane scendono in strada armi in pugno in alcune città del Paese per mostrare di essere pronte a resistere alla restaurazione di un regime islamico che proibiva alle donne di studiare e lavorare e le lapidava sulla pubblica piazza.
Le promotrici di queste iniziative hanno postato le loro immagini sui social. La più grande dimostrazione, riferisce il Guardian, si è svolta nella provincia centrale di Ghor, con l'accompagnamento di slogan anti-Talebani scanditi dalle partecipanti.
E' altamente improbabile che queste donne parteciperanno ai combattimenti che vede le forze regolari cercare di sbarrare il passo ai Talebani, sia per la mancanza di esperienza sia per una mentalità conservatrice che comunque è dominante anche tra gli oppositori dei fondamentalisti. Ma con questi raduni le donne intendono mostrare quanto sono impaurite dal ritorno al potere dei cosiddetti studenti di teologia (il significato letterale della parola Taleban), il cui regime fu abbattuto dall'intervento anglo-americano 20 anni fa.
Ciò non toglie che alcune di loro sarebbero anche disposte ad andare al fronte. "Ci sono donne che con queste dimostrazioni vogliono solo ispirare le forze governative, ma molte altre, me compresa, sarebbero pronte a combattere", dice Halima Parastish, capo dell'ufficio governativo per gli affari femminili a Ghor, che ha preso parte ai raduni. "Già un mese fa abbiamo detto al governatore di essere pronte ad unirci all'esercito", aggiunge.
Oggi i Talebani hanno affermato di avere già ripreso il controllo di circa l'85 per cento del territorio afghano. In alcune di queste aree, secondo quanto hanno riferito attivisti e residenti, hanno già reimposto severe restrizioni all'accesso all'istruzione, alla libertà di movimento e all'abbigliamento femminile. In una regione sono stati anche distribuiti volantini in cui si invitano le residenti ad indossare il burqa, che copre l'intero corpo, dalla testa ai piedi, come uno scafandro di stoffa.
"Nessuna donna vorrebbe combattere e io vorrei solo continuare la mia istruzione e rimanere lontana dalla violenza - dice una giornalista di poco meno di 30 anni nella città settentrionale di Jowzjan - ma questa situazione ha indotto me e le mie compagne a reagire". La giovane, che preferisce mantenere l'anonimato per la paura di rappresaglie se i Talebani riconquisteranno la sua città, ha fatto un breve corso di addestramento all'uso delle armi. "Non voglio - afferma - che il Paese cada nelle mani di chi tratta le donne in questo modo. Abbiamo imbracciato le armi per mostrare che, se sarà necessario, combatteremo anche noi".
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