02/05/21

L'Aquila, ultimo saluto rosso ad Antonietta Centofanti, una donna dal cuore grande, dalla porta sempre aperta, dalla solidarietà incondizionata. Buon viaggio Bella Ciao

In tante e tanti questa mattina abbiamo voluto salutare in rosso Antonietta Centofanti, venuta a mancare lo scorso 29 aprile. La cerimonia laica si è svolta a piazzale Paoli, luogo simbolo delle sue lotte per verità e giustizia per il crollo della Casa dello Studente nel sisma del 2009.
Antonietta Centofanti era diventata il simbolo della lotta post terremoto. Con il Comitato Vittime della Casa dello studente, di cui era presidente, chiedeva giustizia e verità per tutti/e, per il nipote, per le vittime della ThyssenKrupp, per quelle di Amatrice, della strage di Viareggio e della Terra dei Fuochi utilizzando quell’esperienza di dolore “per fare sì che tragedie simili non si verifichino più”.
Si era impegnata fortemente anche per la realizzazione del Parco della Memoria, dove oggi abbiamo voluto darle un ultimo saluto, che per lei rappresentava non un luogo di tristezza ma un punto per riflettere sul futuro.


Ma Antonietta non era solo questo, che comunque non è poco. Antonietta era la passione per la buona musica, per la lettura, per gli animali, per la natura.
A L'Aquila presiedeva l'associazione 99 gatti, un'associazione no profit di volontarie e animaliste che subito dopo il sisma si sono attivate per aiutare i piccoli amici e combattere contro il randagismo
Antonietta era comunista, era la lotta per i diritti, per gli/le indifesi/e, contro il sessismo e ogni discriminazione.
Era, come qualcuno la ricorda da giovane, la ragazza che tirava le uova a "due stronzi che hanno fischiato a una”. Era la donna che, nonostante i panni stretti che il ruolo di testimone scomodo al processo alla Commissione Grandi Rischi le aveva assegnato, non fece mancare la sua solidarietà alla ragazza sopravvissuta allo stupro di Pizzoli, né alle tre femministe querelate dall'avvocato dello stupratore che il processo alla Commissione Grandi Rischi aveva avviato.
Grazie Antonietta, per il tuo cuore grande, per la tua porta aperta, per la tua solidarietà senza se e senza ma. Le donne, da nord a sud, non ti dimenticheranno mai. Ciao Bella Ciao e buon viaggio compagna







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