Luana D’Orazio, nuova perizia sulla “scatola nera” dell’orditoio. E spunta un audio al fidanzato: “Mi hanno lasciata da sola”
Il consulente della Procura di Prato, l'ingegner Carlo Gini, è tornato nella ditta per ricostruire in quale fase della lavorazione è accaduto l'incidente: l'ipotesi è che mancasse la saracinesca protettiva. In un messaggio pubblicato da Repubblica, il 30 aprile la giovane lamentava di aver dovuto "correre come una dannata" e di dover lavorare in autonomia, nonostante il contratto prevedesse l'affiancamento di un tutor
Gli indagati – per omicidio colposo e omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro – sono la titolare dell’azienda Luana Coppini e l’addetto alla manutenzione dell’orditoio, Mario Cusimano. Quest’ultimo, secondo l’accusa, era l’unico ad avere le competenze necessarie per disattivare la saracinesca. Si lavora, tra le altre cose, anche per chiarire se la ragazza avesse ricevuto la formazione necessaria per un mestiere potenzialmente pericoloso: pare infatti che nel contratto fossero indicate soltanto funzioni di catalogazione, non direttamente operative. Nei giorni scorsi gli investigatori hanno ascoltato alcuni dipendenti della ditta, che si sono dimostrati “collaborativi” e hanno “confermato alcune delle circostanze già emerse nel corso dell’indagine”
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