Le
lavoratrici degli asili di Taranto, i lavoratori cimiteriali, delle
pulizie Amat, come tante lavoratrici e lavoratori in tanti altre città
stanno lottando per porre fine alla precarietà permanente, ai miseri
lavori e bassissimi salari, per chiedere alle Istituzioni locali e al
governo l'internalizzazione dei servizi pubblici essenziali, dove il
lavoro appaltato è permanente, strutturale, necessario all'attività
generale di quei servizi, e per questo stanno facendo una campagna
nazionale per unirsi in questa giusta rivendicazione dei diritti in un
settore in cui a lavorare sono soprattutto le donne,
e ora, il governo Draghi con il nuovo codice degli appalti, voluto fortemente dai padroni e da Salvini, taglia le gambe a questa battaglia, per liberalizzare tutto, favorire solo le aziende togliendo ogni laccio alle aziende e non solo continuare ma peggiorare le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori.
- Via libera agli appalti al massimo ribasso – dove il massimo può arrivare addirittura al 99/100% di offerta al ribasso (come per esempio è avvenuto a Taranto nell’appalto per le pulizie/ausiliariato negli asili – stoppato solo con la pronta lotta delle lavoratrici Slai cobas sc) – le cui conseguenze sono evidentemente e immediatamente scaricate sui lavoratori, con peggioramenti delle condizioni di lavoro per cui si chiede tanto e si danno miserie, attacco ai diritti normali contrattuali; ma anche con taglio dei costi sui materiali, scadenti e a volte pericolosi, attrezzature inesistenti, tutte cose che ancora ricadono sui lavoratori in termini di effetti sulla salute, maggiore fatica nel lavoro;
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