27/05/21

Invece che internalizzazione, nuovo criminale codice degli appalti

Le lavoratrici degli asili di Taranto, i lavoratori cimiteriali, delle pulizie Amat, come tante lavoratrici e lavoratori in tanti altre città stanno lottando per porre fine alla precarietà permanente, ai miseri lavori e bassissimi salari, per chiedere alle Istituzioni locali e al governo l'internalizzazione dei servizi pubblici essenziali, dove il lavoro appaltato è permanente, strutturale, necessario all'attività generale di quei servizi, e per questo stanno facendo una campagna nazionale per unirsi in questa giusta rivendicazione dei diritti in un settore in cui a lavorare sono soprattutto le donne,

e ora, il governo Draghi con il nuovo codice degli appalti, voluto fortemente dai padroni e da Salvini, taglia le gambe a questa battaglia, per liberalizzare tutto, favorire solo le aziende togliendo ogni laccio alle aziende e non solo continuare ma peggiorare le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori.

Il nuovo codice degli appalti, anche recupeerando norme che erano state cancellate, almeno formalmente, e rendendo legale la illegalità dei padroni, prevede:
- Via libera agli appalti al massimo ribasso – dove il massimo può arrivare addirittura al 99/100% di offerta al ribasso (come per esempio è avvenuto a Taranto nell’appalto per le pulizie/ausiliariato negli asili – stoppato solo con la pronta lotta delle lavoratrici Slai cobas sc) – le cui conseguenze sono evidentemente e immediatamente scaricate sui lavoratori, con peggioramenti delle condizioni di lavoro per cui si chiede tanto e si danno miserie, attacco ai diritti normali contrattuali; ma anche con taglio dei costi sui materiali, scadenti e a volte pericolosi, attrezzature inesistenti, tutte cose che ancora ricadono sui lavoratori in termini di effetti sulla salute, maggiore fatica nel lavoro; 
- il ritorno senza vincoli del subappalto, che nell'edilizia, nella logistica, ma anche nei servizi, turismo, spesso vuol dire una miriade di ditte, cooperative in cui i lavoratori sono divisi con la conseguenza sul fronte della lotta di avere meno forza, e sono sempre a rischio di perdere il posto di lavoro, nei passaggi di appalto,
- ma soprattutto il nuovo codice degli appalti porterà ad un taglio dei costi per la sicurezza, quindi più infortuni e più morti operaie, in un palleggio di responsabilità tra appaltatore e subappaltatore; 
- la “Semplificazione”, che vuol dire liberalizzazioni delle procedure, più facilità per le ditte più ammanigliate di avere gli appalti senza pre-verifiche effettive, ma soprattutto "liberalizzazione" dei controlli prima e durante.

Ma le lavoratrici devono andare avanti nella battaglia per l'internalizzazione.
NON FACCIAMO NESSUN PASSO INDIETRO!

Lavoratrici Slai cobas sc Taranto

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