Lavoratrici dello Slai cobas per il sindacato di classe
"Noi chiediamo di avviare un percorso di internalizzazione non per tutti gli appalti pubblici, ma per quei servizi che hanno queste tre caratteristiche: di essere permanenti, si tratta di servizi che da almeno 15 addirittura 25/30 anni vengono appaltati dalle varie amministrazioni in modo continuo, senza interruzioni; l'altro carattere è quello di essere essenziali, strutturali, cioè non separabili dal funzionamento generale della struttura pubblica in cui operano, nel senso che senza questi servizi la struttura non potrebbe funzionare, per esempio gli asili senza l'attività di pulizia/ausiliariato non potrebbero aprire. Quindi si tratta di questo tipo di servizi.
Secondo noi anche rispetto alla normativa sugli appalti è un po' un abuso che vengano appaltati questo tipo di servizi, perchè stando alla stessa normativa l'appalto in genere deve essere fatto per servizi specifici, temporanei, non permanenti e per attività che non pregiudicano l'intera attività della struttura.
Noi abbiamo anche un'esperienza a Taranto di anni fa della creazione di una multiservizi in cui il Comune aveva il 51%, quindi, era di fatto una internalizzazione, che utilizzava questa multiservizi per fare tutte le attività di pulizia, verde, piccola manutenzione, segnaletica stradale, ecc.
Ma ci sono sia in Puglia sia al nord una serie di esperienze che già hanno portato avanti questo processo di internalizzazione o direttamente o con società in house. In particolare questo c'è stato a Brindisi, a Trieste un po' di tempo fa. Recentemente, anche se su ordinanza regionale, c'è stata la Asl, anche a Taranto, che ha proceduto ad una internalizzazione.
In questi casi la internalizzazione non avviene attraverso un concorso, come invece, per esempio intende fare l'Amiu per quanto riguarda i lavoratori, le lavoratrici da assumere nel servizio di selezione della differenziata. Un concorso pubblico come tale deve essere aperto a tutti, al massimo chi ha già operato avrebbe un punteggio in più benchè c'è un limite massimo di punteggi, e questi punteggi non è garantito che non li abbia anche chi non ha lavorato in quel servizio. Noi invece chiediamo o assunzione diretta da parte del Comune, dell'Ente pubblico o un avviso pubblico targhettato rispetto a quei lavoratori che hanno già operato in quel servizio da anni, sicuramente da più di 5 anni. Un altro percorso di internalizzazione può essere l'inserimento in un avviso pubblico di una “clausola sociale”; cosa possibilissima, nessuna legge vieta che in un avviso pubblico, l'amministrazione per ragioni di salvaguardia dei lavoratori e del servizio inserisca una clausola sociale che stabilisca che prioritariamente debbano essere assunti chi vi ha già operato, in cui contino anzianità di servizio ed esperienza lavorativa.
Questo percorso non è un percorso nuovo, né in contrasto con leggi, contratti.
Ora il Comune di Taranto parla di una multiservizi. Ma questa soluzione nella realtà non elimina tutte le ditte di appalto, ma unicamente le riunisce, con un doppio danno: invece di ridurre i costi degli appalti, li moltiplica. L'internalizzazione invece è un vantaggio economico anche per l'Amministrazione perchè riduce i costi, tenuto conto che in un appalto una percentuale deve essere garantita all'appaltatore (a Brindisi avevano calcolato che l'internalizzazione aveva ridotto i costi del 3%). Quindi non può essere una multiservizi che contiene ugualmente tante ditte d'appalto. O è una multiservizi, tipo quella che anni fa c'è stata a Taranto, e quindi i lavoratori sono garantiti per anni, o altrimenti non va bene.
Nello stesso tempo per le lavoratrici, i lavoratori la internalizzazione servirebbe a contrastare anche un altro grave problema che negli ultimi tempi sta avvenendo sempre più spesso: l'assurdo massimo ribasso che fanno le ditte partecipanti alle gare d'appalto, che, per esempio, per gli asili sono arrivate ad offerte al ribasso del 95, anche 99%! Una situazione scandalosa che a Taranto solo la lotta e l'opposizione immediata delle lavoratrici ha impedito. E' normale che poi queste ditte se vincono l'appalto (e lo vincono...) per ottenere comunque gli utili, scaricano quel ribasso sulle condizioni salariali e di lavoro delle lavoratrici, sul materiale per le pulizie da fornire, sui Dpi, ecc.
La prefettura deve essere un anello centrale in questa rivendicazione. Noi abbiamo fatto già degli incontri con il Comune, con l'Amiu, ma a un certo punto nella discussione abbiamo sentito dire: è la prefettura che ci deve dire se possiamo o non possiamo fare l'internalizzazione. Noi pensiamo che il Comune, l'Amiu abbiano le possibilità di assumere decisioni autonome che non siano in contrasto con leggi e norme e quindi possano procedere all'internalizzazione.
Ma chiediamo un ruolo attivo della Prefettura non solo per riportare al Comune le nostre richieste, ma per dare un parere positivo e contribuire a questo percorso.
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