A inizi di maggio in provincia di Taranto una ragazza denuncia un uomo che si spacciava di essere dipendente di una grande azienda e le prometteva lavoro ma in cambio di sesso, portando avanti violenza sessuale, stalking, persecuzioni quando la ragazza si è ribellata
A metà maggio in provincia di Pavia un uomo dà fuoco alla compagna incinta
Verso il 20 maggio in provincia di Lecce tre donne sono aggredite dopo varie e continue molestie/stalking dai mariti o ex mariti
Nella notte del 23 maggio viene violentata sulla spiaggia di Marina di carrara un studentessa straniera
Ecc. Ecc.
Solo di quelli denunciati: nel 2020 vi sono stati 4383 stupri, 540 nei due primi mesi 2021 - 8 su 10 sono fatti da una persona conosciuta.
Solo per quelli denunciati, non archiviati, arrivati ad inchieste giudiziarie, usciti nella cronaca dei mass media, vuol dire: 12 DONNE VIOLENTATE AL GIORNO!
Ma è evidente che sono tante di più, pensando alle violenze sessuali non denunciate, moltissime archiviate.
Si tratta di una vera e propria guerra di bassa intensità contro le donne: fatta di morti/assassinii - i numeri e l'elenco dei femminicidi è altrettanto terribilmente lungo, almeno, per quelli anche qui conosciuti, di una donna uccisa ogni 3 giorni -, fatta di feriti, che per tante donne si tratta di "invalidità permanente" psichica e fisica che si portano per tutta la vita.
Una guerra che aumenta parallelamente al peggioramento delle condizioni generali strutturali e sovrastrutturali di vita delle donne, allo scarico sulle donne del peso opprimente e mortifero della famiglia - per cui al massimo è consentito alle donne di "conciliare lavoro esterno e lavoro/cura della famiglia -; all'aumento delle discriminazioni per e sul lavoro; alla ripresa dell'attacco al diritto d'aborto, che vuol dire diritto delle donne di decidere la propria vita; alla crisi capitalista, accompagnata dagli effetti della pandemia scaricati e doppiamente terribili per le donne, che "uccide" ogni tentativo di indipendenza economica e familiare
ma soprattutto una guerra che cresce in proporzione diretta all'aumento dell'humus moderno fascista, che viene sparso in tutti i modi e dovunque da questo sistema sociale, politico, dai mass media, un humus che alimenta pratiche, concezioni, bassi istinti, che per intenderci chiamiamo "patriarcalisti" ma che sono fino in fondo moderni, frutto del sistema capitalista/imperialista, del suo stadio putrescente.
Per questo, non c'è riforma legislativa che regga - fatta dagli stessi governi che giudicano niente la vita delle donne e reprimono le sue ribellioni - non ci sono ipocriti appelli una tantum da Tv e mass media.
Serve la ribellione delle donne, serve l'unità, l'organizzazione delle donne, la lotta/l'ODIO irriducibile delle donne contro gli uomini che odiano le donne, contro lo Stato, il governo, i padroni che odiano le donne.
Come serve la solidarietà: "per ogni donna stuprata, uccisa, offesa siamo tutte parte lesa", che nessuna si senta e sia sola!
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