Salutiamo l'artista, la danzatrice che ha elevato alla perfezione il balletto, ma volendolo rendere arte per il popolo, del popolo: «Ho danzato nei tendoni, nelle chiese, nelle piazze. Sono stata una pioniera del decentramento. Volevo che questo mio lavoro non fosse d'élite, relegato alle scatole d'oro dei teatri d' opera. E anche quand' ero impegnata sulle scene più importanti del mondo sono sempre tornata in Italia per esibirmi nei posti più dimenticati e impensabili".
Salutiamo l'"operaia della danza": "Anche al culmine della carriera non ho mai pensato: eccomi arrivata. Mi sento sempre sotto esame, mi metto di continuo in discussione. Credo che sia questa la mia forza»
Salutiamo la Carla Fracci antifascista: Il 25 aprile dello scorso anno invitò a ripartire da “Bella ciao”, per recuperare il senso di umanità, riscoprendo il significato profondo di quella che non poteva essere “solo una semplice canzonetta”. Era solidale con i migranti e per questo, a suo onore, fu attaccata da Salvini
Salutiamo la Carla Fracci dalla parte giusta: "è il proletariato che ha sempre alimentato la nazione. Ci dovrebbe essere più rispetto. Se questa classe sociale si ferma la nazione cade".
Salutiamo la donna che controcorrente: difese il suo diritto di diventare mamma in un momento in cui sembrava che le ballerine non potessero né dovessero avere figli, pena la fine della carriera.
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