07/11/17

"LE DONNE NELLA RUSSIA RIVOLUZIONARIA" - Esce oggi il libro curato dal Mfpr

DALL'INTRODUZIONE

Nel Centenario dell’Ottobre ci accingiamo a riprendere contributi e lezioni da trarre dalla Rivoluzione russa, utili anche oggi per le donne che vogliano lottare, dal punto di vista delle donne.
Certo sempre, in occasione degli anniversari e, ancor più in occasione degli anniversari che contano, fioriscono le pubblicazioni e/o vengono rieditati libri che hanno costituito delle pietre miliari. Ma il lavoro che intendiamo proporre interessa in maniera specifica la condizione delle donne e la lotta per la loro emancipazione nell’Unione Sovietica ed è specificamente rivolto alle donne che subiscono le catene dell’oppressione in questa società borghese.

La questione femminile ha visto in Russia, con la Rivoluzione d’Ottobre e la costruzione del primo Stato socialista la prima grande rottura delle doppie, triple catene che tenevano oppresse la maggioranza delle donne, e le prime battaglie e provvedimenti per liberarle dalla “schiavitù” domestica e conquistare un’effettiva emancipazione.

Occorreva contemporaneamente sradicare le vecchie concezioni, anche all’interno del proletariato. Compito arduo nella situazione data, ma sin dalle prime ore del potere rivoluzionario si sono poste le basi, pur in un contesto difficilissimo e di sostanziale accerchiamento della rivoluzione bolscevica.

Riteniamo indispensabile inquadrare in maniera essenziale e sintetica il contesto storico, sia della Russia zarista che dello scenario internazionale sia per evitare uno schematismo eccessivo sia per cercare di dar conto della complessità e della ricchezza che, per le donne sempre hanno conseguenze “particolari”: le guerre, le crisi economiche, le carestie, le epidemie….

Inoltre, abbiamo scelto di ripercorrere gli anni precedenti il 1917 sino al 1924, anno della morte di Lenin, in considerazione del fatto che non tutto “succede” il 7 novembre 1917 dal punto di vista degli eventi e dei provvedimenti che vennero presi all’indomani della Rivoluzione russa in “favore” delle donne.

Come scrive Sheila Rowbotham, rispetto al movimento femminista in Europa e non solo: “…La prima guerra mondiale e la rivoluzione bolscevica costrinsero le femministe a prendere posizione chiaramente per una o per l’altra parte, mentre l’estendersi del diritto di voto eliminava il motivo unificatore che le aveva tenute insieme. Dopo il 1917 nessun movimento politico poteva restare immutato. Ciò valeva per le donne come per ogni altro. Ironicamente era l’azione delle donne a essere importante. Il 23 febbraio ebbe luogo una manifestazione pacifica in occasione della Giornata internazionale della donna. Le donne decisero di scendere in sciopero contro il parere di tutti i gruppi politici organizzati, compresi i bolscevichi, i quali temevano un intervento della polizia e dell’esercito con un inutile spargimento di sangue. Ma quando le donne inviarono delegazioni alle fabbriche migliaia di operai abbandonarono il lavoro e ad essi si unirono casalinghe della classe operaia e del ceto medio afflitte dalla carenza di cibo e dai prezzi alti. L’esercito fu fatto intervenire ma non sparò sulle donne. Incoraggiati dal successo il giorno seguente gli operai si riversarono per le strade in gran numero…”.

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