31/07/24

Tutti gli articoli di luglio '24 - riprenderemo a settembre

Sospendiamo le pubblicazioni quotidiane nel mese di agosto, salvo se vi saranno fatti che richiederanno immediata informazione, denuncia, orientamento

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 luglio 2024 (27)

La lotta delle donne che sia forza motrice della rivoluzione e della costruzione del Partito rivoluzionario

In India, nella guerra popolare

Dalla Palestina, al "ventre della bestia" degli Usa, dai paesi imperialisti europei, all'Italia, in tutti i paesi imperialisti e nei paesi oppressi dall'imperialismo e dai regimi reazionari, le donne lottano e resistono. 

Il genocidio di Israele in Palestina, la guerra imperialista che si va sempre più estendendo nei paesi arabi, in Europa, fa massacri di donne, bambini e rende la loro vita sempre più terribile; nei paesi imperialisti la marcia reazionaria degli Stati e governi, e in alcuni paesi, a partire dall'Italia, con piani, azioni, ideologie da moderno fascismo crea l'humus adatto per femminicidi, stupri, attacco ai diritti fondamentali, come i tentativi di mettere in discussione il diritto d'aborto; piani che peggiorano, discriminano, immiseriscono, precarizzano sempre più le condizioni di lavoro delle donne, i loro salari, il carico di servizi familiari, di assistenza, ecc. ecc.; Tutto questo, però, alimenta la ribellione e la lotta delle donne, con il cuore nelle donne proletarie, delle masse popolari, delle immigrate.

Le donne hanno una doppia ragione per lottare; la ragione di classe - che è la contraddizione determinante, discriminante (perchè il fatto di essere donne non vuol assolutamente dire che stiamo dalla stessa parte delle Meloni, delle padroni, delle donne della classe borghese, delle donne nei posti di potere, ecc.) - e la ragione di sesso.

Questa lotta delle donne deve e può essere rivoluzionaria, perchè non c’è liberazione senza rivoluzione e la lotta delle donne, per la loro condizione di doppio sfruttamento e oppressione, è quella più inconciliabile con qualsiasi aspetto del riformismo, anche quello apparentemente radicale; perchè la condizione delle donne è di un attacco a 360 gradi, di oppressione senz’altro, sintetizza tutte le oppressioni, verso tutte le masse popolari.

Il Movimento femminista proletario rivoluzionario lavora perchè le donne, proletarie, delle masse popolari, le ragazze ribelli, siano l'anima e la forza più generalista, più radicale di una rivoluzione proletaria e socialista, che vada a fondo, una rivoluzione nella rivoluzione, che sconvolga e trasformi la terra e il cielo. 

Le donne essendo le prime ad essere state soggiogate nella storia dell'umanità, saranno le ultime ad essere liberate, da qui la loro spinta a portare la rivoluzione a forme più alte, che tocchi le questioni sovrastrutturali, ideologiche, culturali, che combatta radicalmente le idee patriarcali, che si riciclano, si modernizzano alimentate dal moderno fascismo, e si manifestano come reazione/odio verso le spinte di indipendenza, ribellione ai legami oppressivi delle donne.

Dalla condizione delle donne nasce la “marcia in più”. Non è un valore morale, è un’analisi scientifica.

La battaglia delle donne non è un’appendice della lotta di classe, essa è parte determinante della lotta di classe, del movimento proletario rivoluzionario. 

Per questo le donne devono conquistarsi il loro posto centrale nella lotta dell'umanità e nella costruzione degli strumenti di questa lotta, in primis del Partito rivoluzionario, che chiamiamo tuttora Partito comunista, di tipo nuovo. 

Non possiamo delegare ai compagni la costruzione di questo partito. Un partito che dal primo momento, per principio, deve creare le condizioni ideologiche e organizzative per un pieno sviluppo della militanza rivoluzionaria delle donne, in particolare delle donne proletarie, perchè le compagne siano dirigenti complessivi del partito rivoluzionario, per tradurre in forza materiale la parola d'ordine "scatenare la furia delle donne come forza poderosa della rivoluzione". Questo, dove sono in corso le guerre popolari, in primis in India, già avviene nel partito comunista maoista, nel ruolo nella guerra popolare.

Chi nega, attacca, o mette in secondo piano, delega, questa necessità del ruolo delle donne, che è ideologico, teorico, politico, pratico, nella costruzione del partito rivoluzionario, in realtà anche in questa battaglia strategica propaganda, volente o non volente, un ruolo subordinato delle donne, e limita la loro lotta ad un orizzonte parziale, oggettivamente riformista. Ma questa è la strada perdente del femminismo piccolo borghese non delle donne proletarie, delle masse popolari, non delle donne che resistono e lottano in tutto il mondo.

MOVIMENTO FEMMINISTA PROLETARIO RIVOLUZIONARIO

29/07/24

MINACCIATA DI MORTE UNA DELEGATA CUB ALL'AEROPORTO DI BERGAMO - dal blog slai cobas sindacato di classe

TUTTA LA SOLIDARETA' ANCHE DALLE LAVORATRICI SLAI COBAS SC E DALLE COMPAGNE DEL MFPR


Solidarietà alla lavoratrice, denuncia degli squadristi e/o killer, della repressione, del fascismo padronale e istituzionale che avanza, brodo di coltura per queste azioni, ma prepariamo una iniziativa unitaria

Di seguito il comunicato Cub Trasporti

Giù le mani dalle delegate combattive

Prima di scrivere questo comunicato abbiamo preferito prenderci tutto il tempo necessario per tutelare la nostra delegata di lotta particolarmente esposta nella battaglia che stiamo portando avanti all’interno  dell’aeroporto di Orio al Serio.

Ora, non nascondendo lo sdegno e la ripulsione per questo tipo di vicende, riteniamo opportuno e assolutamente indispensabile portare a conoscenza dell’opinione pubblica quanto successo qualche giorno fa.

In una di queste sere particolarmente afose la nostra delegata, mentre stava passeggiando con il suo cagnolino, è stata avvicinata da uno sconosciuto incappucciato.

“Se non ritiri quello che stai portando avanti ti infiliamo in un pilone dell’autostrada”… queste sono le parole infami che questo fenomeno ha pronunciato nei confronti della nostra attivista, lavoratrice integerrima, che ha deciso di portare avanti, con passione e dedizione, una battaglia per i diritti suoi e dei colleghi in aeroporto di Orio al Serio negli ultimi mesi.

Chiunque abbia pronunciato queste parole, pur mettendo in allarme tutta la struttura sindacale, sappia che sbatterà contro il muro della solidarietà e della fratellanza. Il vero volto del malaffare che alberga tranquillamente anche nelle lande orobiche deve essere sconfitto con il contributo di ogni realtà attiva sul territorio e oltre.

Con queste poche righe vogliamo ribadire il nostro incondizionato sostegno a Wania ma vogliamo anche dire al grande vigliacco protagonista di questo atto infame che, questo tipo di dinamica, non ha fatto altro che convincere ancora di più della giustezza della mobilitazione in atto da diversi anni.

Siamo e saremo al fianco di Wania nelle presenti e future battaglie respingendo categoricamente ogni tipo di intimidazione e minaccia.

Sappiamo che anche il territorio di Bergamo e provincia nasconde questo tipo di pericolose insidie da non sottovalutare minimamente.

Per questo motivo e molto altro invitiamo tutte le lavoratrici e i lavoratori a denunciare pubblicamente quanto subiscono , come struttura sindacale territoriale saremo al loro fianco a prescindere da qualsiasi altra questione.

“Toccano una toccano tutti” è il nostro modus operandi

INDIETRO NON SI TORNA:

DIRITTI PER TUTTI E TUTTE SFRUTTAMENTO PER NESSUNO!!!

27/07/24

GLI STUPRATORI, GLI UOMINI CHE UCCIDONO LE DONNE NON SONO "DEBOLI" O MALATI MA FIGLI SANI DI QUESTO SISTEMA CAPITALISTA E MODERNO PATRIARCALISTA DA COMBATTERE E DA ROVESCIARE!

Padri che producono "questi" figli e che dicono tali cose sono anch'essi frutto di questo sistema sociale capitalista in cui la maggioranza delle donne deve subire un doppia oppressione,  anch'essi introiettano in generale l'humus nero, maschilista, moderno fascista che dall'alto viene diffuso a livello istituzionale, oggi ancora in modo più pressante con il governo fascio-sessista Meloni,   arrivando alcuni, come fa questo padre, a  giustificare, a sminuire, 'dopotutto ci sono stati tanti altri femminicidi', e questo si aggiunge agli altri! Dice gravemente il padre di Turetta al figlio assassino femminicida che ha ucciso Giulia in modo assolutamente premeditato, organizzando il femminicidio da giorni, massacrando a coltellate Giulia e fuggendo per non essere arrestato. Altro che debolezza o fragilità mentale o malattia! Ma figlio di una "debolezza" sociale di un sistema sociale sempre più putrido quale quello attuale di cui stupri e femminicidi sono uno dei prodotti più marci. 

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  • “Non sei stato te, non ti devi dare colpe perché tu non potevi controllarti”. E ancora: “Hai fatto qualcosa, però non sei un mafioso, non sei uno che ammazza le persone, hai avuto un momento di debolezza. Non sei un terrorista. Devi farti forza. Non sei l’unico. Ci sono stati parecchi altri. Però ti devi laureare”. Sono alcune delle frasi che Nicola Turetta indirizza al figlio Filippo, in carcere per l’omicidio di Giulia Cecchettin, nel colloquio che assieme alla madre ha avuto il 3 dicembre scorso nel carcere di Verona.
  • La conversazione, intercettata dagli investigatori e all’interno del fascicolo processuale, è stata pubblicata dal settimanale Giallo e riportata oggi dal Corriere della Sera e da L’Arena di Verona.
  • Si è trattato del primo incontro dei genitori con Turetta, dopo la sua cattura in Germania al termine della fuga dopo l’uccisione e l’abbandono del corpo di Giulia in un bosco in Friuli.

26/07/24

Non ci abituiamo alla "normalità" oppressiva, all'orrore del sistema borghese - La rivoluzione unica soluzione

Estrapolando dalle tesi del Partito Comunista maoista - proletari comunisti

Il governo, lo Stato borghese, in marcia verso un moderno fascismo che alimenta un moderno patriarcalismo oggi sempre più omicida, violentatore, non hanno alcuna possibilità di fermare il processo inarrestabile di accentuazione dell'attacco alla condizione di doppio sfruttamento e di oppressione delle donne, originate dallo stadio attuale di sviluppo/crisi del capitalismo/imperialismo. 

Oggi a fronte di questo gigantesco sviluppo delle forze produttive, qual è la realtà che la borghesia imperialista impone? Mentre le ricchezze sono sempre più concentrate nelle mani di pochi, si sviluppano povertà nuove, in dimensioni senza precedenti nell’epoca moderna, al cui centro è il proletariato, la classe su scala mondiale più espropriata e sfruttata della storia. All’internazionalizzazone e socializzazione della produzione che porrebbe le condizioni per una gestione mondiale di tutte le risorse della produzione, fa riscontro lo sviluppo di nazionalismo, con un portato di privatismo, egoismo individuale, nuovo patriarcalismo, cioè esattamente l’opposto di ciò che le condizioni oggettive permetterebbero.

Al gigantesco sviluppo delle forze produttive, delle tecnologie, ecc., corrispondono la distruzione dell’ecosistema, crisi di approvvigionamento, l’indecente affermarsi di economie neottocentesche o addirittura neomedioevali.

Alla possibilità concreta di formazione di un’umanità ricca, corrisponde un’ignoranza diffusa, neo-analfabetismo, perfino la retrocessione dei livelli di intelligenza degli individui, la riduzione dell’umanità a soggetti chiusi, ottusi, sino a forme di neo-bestialismo dilagante, che ricade soprattutto sulle donne.

Alla possibilità di trattazione della contraddizione sessuale, con sviluppo qualitativo delle relazioni uomo-donna, di liberazione sessuale connessa al nuovo protagonismo delle donne, corrisponde invece una nuova e più aggressiva oppressone sessuale, il dilagare dei femminicidi, stupri, della perversione, l’accentuarsi della crisi delle relazioni uomo-donna e di tutte le relazioni conseguenti.

In definitiva, invece che un’umanità padrona di sé, come è sempre più possibile, assistiamo ad un’umanità alienata come mai prima nella storia.

Da qui nasce l’urgenza e la necessità, per tutti gli sfruttati, i proletari, per le donne, più del 50% dell'umanità, di rovesciare il mondo. Questa è la ragione e il bi/sogno della rivoluzione.

Rivoluzione proletaria, perchè il proletariato mondiale è la principale classe che ha interesse a rovesciare il mondo.

Rivoluzione socialista, perchè il socialismo corrisponde all’esigenza pratica, data dallo sviluppo delle forze produttive, della socializzazione della produzione, dalla concentrazione delle ricchezze, di soluzione pratica dei problemi. Perchè solo il socialismo risolve il problema di porre tutta la ricchezza concentrata al servizio dell’umanità, e solo il socialismo è il modo di produzione che corrisponde ai livelli di socializzazione e internazionalizzazione esistenti su scala mondiale.

Rivoluzione socialista, infine, perchè è tale lo sviluppo delle contraddizioni, che anche la soluzione di problemi piccoli richiede forme di cooperazione sociale alta, in quanto la socializzazione è soluzione dei problemi individuali e cura delle forme degenerative dei problemi individuali stessi. La socializzazione è la sola forma che corrisponde alle dinamiche della transizione, affinché non solo singoli soggetti siano bersaglio e strumento di un processo di trasformazione, ma l’intera società, l’intera socialità presente nella struttura sociale.

Ci dobbiamo abituare alle molestie, e anche agli stupri e ai femminicidi? Il governo fascio patriarcalista e il degrado che ormai viene normalizzato

Io molestata in gita”. La preside minimizza: “Ti ci devi abituare” La denuncia di Anna, astigiana di 18 anni, dopo il viaggio a Berlino: «Tremavo e non dormivo più, la mia dignità calpestata due volte» LAURA SECCI
ASTI. Non è vero che la vita cambia un po’ alla volta. Gli eventi, quelli importanti, non danno un preavviso. Non li freni, non li capisci, li subisci e basta. Sentenziano che da quel momento non sarai più la stessa. E per giorni vorresti diventare la prima che passa, una qualunque. Tranne te. Poi scatta lo spirito di sopravvivenza o quello che il lessico un po’ arrugginito chiama “amor proprio”. Tutto questo è nello sguardo di Anna, 18 anni, nel suo cercar parole che nascono, inciampano e si rialzano quando dice «dignità», mentre si aggiusta meccanicamente la maglia senza spostarla di un millimetro. «Sono stata molestata in gita e la preside ha sminuito l’accaduto - racconta tutto d’un fiato scivolando sul bordo della sedia - Mi hanno tolto la dignità due volte. Prima l’uomo che mi ha palpato, poi la scuola che mi ha detto che devo farci l’abitudine. Io non voglio farci l’abitudine".

Taranto - Presidio ieri sotto Palazzo di città delle lavoratrici degli asili comunali arrabbiate e determinate ad avviare all'apertura a settembre scioperi!


Ieri 25 luglio 2025, gli oltre 36° all’ombra non hanno spaventato un cospicuo gruppo di lavoratrici degli asili nido comunali di Taranto che in presidio – indetto dalla os USB a Palazzo di città e al quale hanno partecipato anche lavoratrici/ori dello Slai cobas – hanno sfogato e urlato contro l’ennesima ingiustizia perpetrata dall’amministrazione comunale di Taranto.

Nella fattispecie si tratta di non permette alle suddette lavoratrici di lavorare il mese estivo di quest’anno, a causa di lavori urgenti nelle otto strutture asilari in luglio e fino al 31 agosto (lavori, però, che non sono ancora iniziati e che comunque non erano in contraddizione con le pulizie straordinari degli spazi liberi da lavori).

Per tutta la mattinata, salvo qualche comunicazione volta solo ad evitare il presidio, nessuno è sceso a parlare con le lavoratrici, verso cui hanno dimostrato totale indifferenza e indisponibilità.

Nelle ragioni della protesta sono rinvenibili anche il selvaggio sfruttamento del lavoro, fatto di poche ore e di salari bassi con periodiche sospensioni senza retribuzione; insieme ad una serie di violazioni, in particolare sulla sicurezza e salute delle lavoratrici/ori, atte a lasciare dopo trent’anni queste lavoratrici nella piaga del precariato nonostante le professionalità acquisite-.

Durante il presidio, si è dato spazio infine alle iniziative che le lavoratrici a breve termine metteranno in campo a partire dal 2 settembre prossimo con uno sciopero di 3 giorni consecutive ed uno stato di agitazione ad oltranza fino a che la Pubblica Amministrazione prenderà seriamente in considerazione tutte le richieste delle lavoratrici, in prossimità della scadenza a novembre 2024 dell’appalto in essere.

Da RSA Lavoratrici Slai cobas

TA. 26.7.24