04/09/25

Terremoto Afghanistan, il dramma delle donne bloccate in casa: “Nessuno le può toccare e portare in ospedale” - Info

Da fanpage
Oltre 1400 morti e più di 3mila feriti: è il bilancio del terremoto che ha colpito l’Afghanistan. In questo scenario di emergenza, sono le donne, ancora una volta, a pagare le conseguenze di una società che ha tolto loro ogni diritto, che impedisce loro di muoversi liberamente per le strade, studiare, lavorare, vivere delle vite normali. A Fanpage.it parla Luca Lo Presti, presidente della Fondazione Pangea Onlus: “Le case sono crollate mentre erano bloccate all’interno. E nessuno sta portando in ospedale quelle che non sono morte”.
"...molte sono morte perché, anche durante le scosse, si trovavano chiuse in casa". E, come ci riferiscono i colleghi afghani che sono lì, nessuno sta portando in ospedale quelle che non sono morte perché le donne da sole non possono essere toccate, nessuno ci può parlare, non possono essere curate".
"Quelle che sono arrivate in ospedale perché accompagnate, magari anche solo da un figlio maschio, non vengono curate perché non ci sono dottoresse donne. È un disastro", aggiunge ancora Lo Presti.
"Non ci sono operatori che portino le donne in ospedale perché se è morto il marito o il figlio maschio e sono rimaste senza nessuno, se l'uomo è disperso e la donna è ferita, la lasciano lì perché nessuno può caricarla e portarla via, se non c'è personale sanitario medico e paramedico femminile".
"La cosa che è cambiata in maniera strutturale è che quelle che erano leggi tribali, quindi orali, oggi sono scritte, sono legge. – ci racconta Lo Presti – Per 20 anni con la Repubblica, anche se nelle zone rurali e montuose, nelle zone più remote, venivano comunque applicate le regole della sharia contro le donne, queste erano considerate fuori legge".
"...Oggi la legge non c'è più. Oltre alle leggi dei ministri talebani contro le donne, c'è la legge degli uomini per la strada. E tutto quello che a un uomo viene in mente di fare contro la donna è lecito". 
"Ora non c'è nessuna legge a favore delle donne. Sono ricominciate, e sono notizie che ho ricevuto pochi giorni fa, specie a Sud del Paese, le fustigazioni per strada con accuse assurde, come quelle di adulterio, mai provate".
"Ma come può una donna essere adultera in quel Paese? – commenta il presidente – Ma neanche viene voglia di innamorarsi di un uomo. Perché mai dovrebbe? Il marito dice che la moglie lo ha tradito e quindi viene lapidata in piazza, piuttosto che riceve 50 o 100 frustate. Magari perché l'uomo si vuole liberare di lei perché vuole prendere un'altra moglie".
"...Quando andiamo a fare gli incontri al Ministero, le colleghe parlano e il ministro risponde a me. E quando ci salutiamo alla fine dell'incontro, mi abbracciano mentre a loro gli fanno un gesto con la mano, come per dire: ‘Andatevene via, non dovevate neanche essere qui'"...

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