27/09/25

Stop alla violenza su Maja

Perquisizione corporale e violenta a Maja
Il 23 settembre Maja ha dovuto sottoporsi ad una violenta perquisizione corporale, durata tre ore.

Comunicato stampa del 26 settembre 2025
Venerdì scorso Maja T. è stat* trasferit* nuovamente al carcere di Budapest dall'ospedale carcerario dove era stat* trattenut* a causa delle sue condizioni di salute durante e dopo lo sciopero della fame.
Il processo a Maja è proseguito lì lunedì 22 settembre 2025. Tuttavia, Maja sta ancora lottando con le conseguenze del suo sciopero della fame e fino a poco tempo fa era ricoverata nell'ospedale militare. Tra le altre cose, le è stata eseguita una risonanza magnetica, che ha rivelato microemorragie cerebrali.
Si tratta molto probabilmente di una conseguenza dello sciopero della fame. (...)
Dopo una visita dei familiari, martedì 23 settembre 2025, Maja si è rifiutat* di sottoporsi alla consueta, umiliante perquisizione corporale e di togliersi la biancheria intima. Di conseguenza, Maja è stat* ammanettat* e spogliata a forza dal personale carcerario.
La procedura è durata circa tre ore.
E non è tutto: a causa del rifiuto di Maja di spogliarsi completamente, la prigione ha avviato un procedimento disciplinare nei suoi confronti.
Le conseguenze di questo procedimento disciplinare non sono ancora note.
Non è la prima volta che Maja assiste alla violenza del personale carcerario nei confronti dei detenuti.
Maja ha ripetutamente riferito di aver sentito rumori di colpi e urla provenire dalle celle circostanti.
Tuttavia, l'incidente di martedì scorso non fa che aggravare ulteriormente la situazione e non fa che confermare in modo terribile le condizioni disumane a cui Maja è espost* in Ungheria.
Il padre di Maja spiega: "Da oltre un anno Maja soffre le disumane condizioni carcerarie in Ungheria. Le azioni delle autorità ungheresi volte a trattenere e spogliare Maja con la forza violano la dignità umana e gli standard internazionali".
Si tratta di un appello urgente ai politici responsabili, e in particolare al ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul, affinché utilizzino i canali diplomatici per sostenere il ritorno di Maja e di dare seguito alle dichiarazioni pubbliche sul presunto impegno diplomatico in atto con azioni efficaci!

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