18/09/25

Scuola, stretta anche sull’abbigliamento - Dopo il divieto d'uso dei cellulari in classe, dopo il voto in condotta...

Valditara vuole studentesse, studenti controllati, ubbidienti, non pensanti e... repressi - Ma non ci rompete le scatole...! 

Ora arrivano anche le indicazioni sul dress code: no a shorts e canottiere

Dalla stampa:
"Gonne troppo corte, addomi scoperti, cappelli e cappucci in aula, unghie eccessivamente lunghe, perfino zeppe improbabili, infradito o jeans strappati: con l’inizio del nuovo anno scolastico, come sempre, i presidi diffondono circolari e, quest’anno, anche distribuendo veri e propri depliant che spiegano cosa non è permesso. Per far capire in modo chiaro ai propri alunni cosa è possibile indossare a scuola e cosa invece bisogna evitare... altrimenti l’alunno verrà rispedito a casa...
Secondo un recente sondaggio di Skuola.net su un campione di quasi 3mila studenti, circa 3 studenti su 10 devono fare attenzione a come vestirsi la mattina, per non incorrere in ramanzine o in sanzioni. E un ulteriore 55% è caldamente pregato di presentarsi in classe in modo «adeguato» al contesto...
Nel mirino, spesso e volentieri, finiscono soprattutto le ragazze..."

MA COSA CASPITA VOGLIONO!?

Non facciamo finta di non capire. La circolare del Min. Valditara sul divieto di cellulari in classe e sul voto in condotta, è pienamente dentro la logica e la politica reazionaria/repressiva di questo governo. Non se ne importano niente di "responsabilizzare gli studenti", di "farli interessare ai contenuti delle lezioni", ecc. ecc. Valditara, il governo Meloni vogliono unicamente mettere sotto il loro controllo la scuola, gli studenti, per imporre non certo un maggior impegno culturale, un sapere critico, una migliore istruzione, ma la loro sottocultura, in cui lo scopo non è il sapere ma impedire una conoscenza  in dissenso con la "filosofia" di questo governo, improntata a "Dio, Patria e Famiglia". 
Tant'è che quando gli studenti e alcuni coraggiosi docenti aprono gli occhi e la testa e vogliono conoscere, prendere posizioni su quello che succede nel mondo, sulla Palestina, sulla guerra, la risposta è la repressione, il disciplinamento delle menti al pensiero borghese dominante che oggi è drammaticamente moderno fascista. A quando l'imposizione ad andare a scuola con la divisa?

Questa scuola è da tempo una scuola che deve amalgamare le teste. Alcune materie, come geografia, sono state in parte eliminate, prevalgono le materie tecnico/professionali su quelle umanitarie perchè i ragazzi e le ragazze devono predisporsi per un lavoro (che poi non c'è), per andare "sotto padrone" sempre precario, e basta; la storia è sempre più la storia dell'imperialismo, i popoli le loro lotte, rivoluzioni non si devono far conoscere, ecc. ecc. Valditara vuole sostituire alcune materie con la Bibbia, con il ritorno delle poesie a memoria, ecc. ecc. Usare il passato per impedire la conoscenza/coscienza del presente.  

Loro, con i loro invadenti mezzi di comunicazione, con i loro social, hanno ridotto la conoscenza, la scrittura, a mezze frasi e poi reprimono gli studenti che usano i cellulari, i loro social. 

Chi ha ridotto la cultura, il sapere a test standardizzati in italiano, in matematica - tanto che diversi esperti hanno giudicato questo quantomeno opinabile e problematico - pretende ora di parlare di impegno scolastico degli studenti.

Chi sta dando un colpo decisivo alla scuola di massa, ostacolando in vari modi - dati ufficiali - la presenza di stranieri, figli di immigrati, come dei bambini e ragazzi disabili (Nel 2024 per la prima volta l’Italia è scesa sotto il 10% per quota di abbandono scolastico), invece di occuparsi di questo ritorno a più di 50 anni fa, a questo apparire di una nuova divisione tra figli di benestanti e figli di lavoratori, precari, immigrati (sembrano tornare in auge i temi del '68), pensano ad una selezione maggiore e introducono il "voto in condotta". Un modello di scuola della destra, basato su un mix di autoritarismo e obbedienza. "Una scuola sempre più classista" - come denunciano non "rivoluzionari estremisti" ma democratici con sale in testa - che "lascia indietro gli studenti in difficoltà".

Questo governo ha fatto anche di più, siamo nel periodo di guerre e allora la scuola deve preparare a questo. E allora vanno i militari ad "insegnare" nelle scuole, anche ai bambini, anche come si usano i manganelli, come si spara. 
E costoro, questa feccia, chiama i ragazzi, le ragazze ad essere responsabili!?

E, chiaramente, siccome non c'è da fidarsi di tutti i presidi, di tutti gli insegnanti, ora sono i ministri che direttamente vogliono andare nelle scuole ad "indirizzare le teste"  

Salvini, dopo l'uccisione di Charlie Kirk ha detto che invierà una lettera a tutti i presidi: "Mi metto a disposizione per andare a parlare nelle scuole e nelle università. Partendo certo dal mio lavoro di ministro, dalle vite dei ragazzi, dal Codice della strada. Vorrò ascoltarli, soprattutto coloro che non le pensano come me"; e ha chiarito l'iniziativa che intende portare avanti per combattere la violenza politica: "Parlerò con i ragazzi nei licei, partendo dalla mia esperienza (quale?) e invitando al confronto che rischia di venire a mancare in Italia (ma non mi dire...). Oltre alle parole gravi dette in diretta tv di chi dice che c'è un morto meno morto di altri perché provocava quasi a giustificare che uno spari per strada, mi hanno colpito anche i silenzi. Hanno dimostrato scarsa intelligenza e visione del futuro". 
E lo dice Salvini che non sa nemmeno lontanamente cosa significhi essere "intelligente". 
Speriamo, e siamo abbastanza sicuri, che i ragazzi, le ragazze che sono "scarsamente intelligenti" sapranno accoglierlo come si deve se si presenta alle scuole.

Quindi l'attenzione del Min. Valditara verso la scuola e gli studenti è solo all'insegna della repressione e della minaccia che ogni protesta avrà come conseguenza, grazie al voto in condotta, l'espulsione dalla scuola.

La minaccia del voto in condotta... Di fatto ciò che conta nella scuola non è quanto e cosa gli studenti hanno appreso, hanno acquisito culturalmente, ma quanto sono stati ubbidienti e disciplinati. Per questo governo fascista non conta se sei bravo, ma se rispetti e ti attieni senza protestare al modello Valditara.

I cellulari... Da che pulpito viene la predica! Loro li possono strausare - basta vedere una seduta del parlamento - e di quelli sempre più moderni, costosissimi; gli studenti NO! E possono ricevere anche sanzioni. 
L'alternativa ad un minor uso dei cellulari sarebbe una scuola più interessante, più creativa nei contenuti, nei metodi, nell'uso di strumenti più moderni, ecc., soprattutto più partecipativa per gli studenti, una scuola che inviti al pensiero critico, non burocraticamente allineato al pensiero e contenuti dominanti; una scuola in cui gli studenti e le studentesse possano decidere, discutere liberamente. 
Ma tutto questo non c'è. 
E questo governo pensa solo a togliere i cellulari? Ma ci faccia il piacere...  

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