Il prossimo 31 maggio alle ore 10.30 presso il Tribunale dell’Aquila si
svolgerà l'udienza che vede imputate tre compagne per diffamazione, denunciate
dall’avvocato aquilano Antonio Valentini, conosciuto dalle femministe per aver
difeso il militare e stupratore Francesco Tuccia.
Ora Francesco Tuccia è libero,
mentre la ragazza sopravvissuta allo stupro deve ancora riconquistare la
libertà di vivere con la sua identità, senza il marchio infame dello stupro.
Ancora una volta sono le donne
sopravvissute allo stupro ad essere messe sotto accusa! E’ la solidarietà
femminista ad andare sul banco degli imputati!
Ma come donne, come compagne
rivoluzionarie non accettiamo questa giustizia borghese e patriarcale!
La nostra giustizia sogna e grida
ancora:
Francesco Tuccia, non lo dimenticare, la furia delle donne dovrai
scontare!
Di seguito un riassunto di questa storia ignobile:
I FATTI
E’ il 12 febbraio 2012, all’Aquila fa
freddo e c’è la neve, nonostante sia passato più di un anno dal terremoto la
città è ancora distrutta e presidiata dai militari. Quella sera Rosa viene
stuprata fuori da una discoteca a Pizzoli da Francesco Tuccia, uno dei militari
dell’operazione “strade sicure” e lasciata ferita e agonizzante nel parcheggio
a quattordici gradi sotto zero. Scatta la denuncia e parte il processo, Antonio
Valentini, un noto avvocato locale, assume la difesa dello stupratore Tuccia
e la gioca tutta sul dimostrare il consenso di lei. Intorno a Rosa
si mobilitano centinaia di donne che la sostengono dentro e fuori dal tribunale
e che quando l’avvocato Valentini nell’arringa pronuncia le parole “reciproco
consenso” per protesta escono tutte insieme dall’aula. Tuccia verrà condannato
in tutti i gradi di processo.
13 Novembre 2015,
l’avvocato Antonio Valentini viene invitato a parlare al convegno “Verso la
cassazione” sulla commissione Grandi Rischi organizzato dall’associazione
Ilaria Rambaldi ONLUS di Chieti presso la Casa Internazionale delle Donne
di Roma. La cosa non passa inosservata, il nome viene riconosciuto e in molte
segnalano la presenza dell’avvocato dello stupratore Tuccia in un luogo
dedicato alla politica delle donne. La Casa Internazionale delle Donne scrive
una lettera pubblica in cui dichiara che non sarà consentito all’avvocato
Valentini l’ingresso alla Casa. Il convegno si svolge regolarmente nell’assenza
dell’avvocato Valentini.
18 maggio 2016, in seguito alla denuncia per diffamazione aggravata
sporta dall’avvocato Valentini, la pm di L’Aquila firma un’ordine di sequestro
del computer, pad e cellulare di una donna di Roma che ha diffuso in una chat
di facebook una lettera arrivata da L’Aquila e indirizzata alle donne di Roma e
alla Casa Internazionale, sulla venuta dell’avvocato Antonio Valentini al
convegno contro la Grandi Rischi.
Il 13 settembre viene
sequestrato il computer ad un’altra compagna dell’Aquila, accusata di essere
l’autrice della lettera.
Il 20 dicembre si
chiudono le indagini, tre le compagne indagate e denunciate per diffamazione
aggravata.
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