Tutta la nostra solidarietà alla
Professoressa Rosa Maria Dell’Aria di Palermo per l'assurda e illegittima
sospensione per chi giustamente difende il pensiero critico degli studenti che
altrettanto giustamente hanno fatto il paragone tra il fascismo di ieri e il
moderno fascismo di Salvini e del governo fascio-populista-razzista.
La solidarietà l'abbiamo espressa
non solo a parole ma nei fatti, partecipando e intervenendo alla manifestazionedi ieri a Palermo
Ma la vicenda del licenziamento
della maestra antifascista Lavinia Cassaro di Torino è anche peggio: non solo è
in piedi una denuncia penale, qui l'insegnante ha perso addirittura il lavoro -
come e perchè lo racconta lei stessa nella lettera che segue - ma, in sintesi:
per aver in una manifestazione antifascista (al di fuori dell'orario di lavoro)
protestato, denunciato con forza il comportamento della polizia che lasciava
piena libertà di manifestazione ai fascisti di Casapound, a cui anzi, riservava
protezione, mentre caricava invece brutalmente i giovani, i lavoratori, le
donne, i migranti che manifestavano a Torino in difesa dei valori antifascisti,
della Resistenza partigiana.
Ma, a differenza della vicenda di
Dell'Aria, non ne parlano i grandi mass media e questo gravissimo provvedimento
- che ricorda, effettivamente, i licenziamenti politici ai tempi del fascismo,
rischia di andare nel dimenticatoio. Perchè?
Eppure anche qui ci troviamo di
fronte ad un provvedimento politico, da parte del Ministero della Pubblica
Istruzione; ad una sentenza che dice che il comportamento di Lavinia di
protesta verso la polizia sarebbe "in grave contrasto con i doveri
inerenti alla funzione... anche se tenuti al di fuori delle mansioni e
dell’orario di lavoro...; in contrasto con i doveri educativi connaturati alla
sua funzione di docente di scuola primaria...; che si tratterebbe di
un'attività dolosa che ha portato grave pregiudizio alla scuola, alla pubblica
amministrazione, agli alunni, alle famiglie...".
Quindi, si dice che le maestre
antifasciste sono un danno per la scuola, non un esempio!
Ciò che evidentemente è la colpa
di Lavinia - e fa la differenza - è che questa maestra ha osato protestare
contro la Polizia - non è un caso che sempre la sentenza scriva che il
comportamento di Lavinia poteva diffondere un "senso di disprezzo per lo
Stato e i suoi componenti".
Quindi, lo Stato, le sue forze di
polizia che permettono, e oggi sempre più, una violazione aperta della
Costituzione che vieta propaganda e ricostituzione di organizzazioni fasciste,
non si toccano, non si possono denunciare!
Questa è la vera
"colpa" di Lavinia.
NON PERMETTIAMO QUESTO
LICENZIAMENTO POLITICO!
NON PERMETTIAMO CHE LA VICENDA DI
LAVINIA CADA NEL SILENZIO!
FACCIAMOCI SENTIRE, MOBILITIAMOCI
SENZA DISTINZIONI!
Firmate in tantissime, tantissimi
l'appello - nel link di seguito segnalato - e inviatelo ai mass media e
dovunque potete!
Lettera di Lavinia Cassaro:
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