L’episodio risale allo scorso febbraio, i due giorni di
sospensione sono stati scontati a fine marzo e i Diario di Anna Frank
perchè i bambini di terza elementare non avrebbero una coscienza
strutturata e sarebbero a rischio emulazione. Tutte cose che abbiamo
contestato nel ricorso».
genitori di tanti
alunni della scuola in quell’occasione avevano protestato con la
preside, facendo anche un sit-in davanti alla scuola. «Il provvedimento
di sospensione è stato preso nonostante l’episodio dello schiaffo,
riferito dal bambino, non sia mai stato accertato - dice l’avvocato
della insegnante, Dario Fina, citando la testimonianza di una seconda
insegnante presente - mentre si fa riferimento all’apologia politica,
ritenendo inopportuno il metodo di insegnamento con la lettura del
Il ministero dell’Istruzione, in serata ha fatto sapere che
nel provvedimento di sospensione non si parla di Anna Frank ma si fa
riferimento allo «scappellotto».
«Insegno da 24 anni in quella scuola - dice l’insegnante
sospesa - e parlare di certi temi con una lettura che si è sempre fatta
nelle scuole mi è sembrata una cosa corretta». Nella denuncia alla
preside, la madre del bimbo ha scritto: «Picchia mio figlio, lo obbliga a
stare in piedi e gli ha fatto saltare la merenda e tratta tematiche
politiche in classe con nozioni “comuniste”». Nel provvedimento la
dirigente scolastica, a proposito dell’accusa di plagio politico fatta
dalla mamma dell’alunno, scrive che «non ci possono essere né censure né
correzioni», nonostante ritenga che ci sia il «rischio di emulazione»
da parte di «menti ancora non totalmente cresciute», nel renderli
«partecipi di avvenimenti funesti e luttuosi e sulle terribili
modalità». E però su questo si rimette al «giudizio della maestra».
La vicenda è diventata pubblica oggi perché un’altra
insegnante, la palermitana Giusi Spicola, candidata Pd alle Europee,
l’ha denunciata sui social proponendo che domani, alla manifestazione a
sostegno della docente palermitana sospesa per 15 giorni vengano anche
lette pagine del Diario di Anna Frank.
In Sicilia è il secondo caso in cui un’insegnante viene
sospesa «per ragioni politiche». Pochi giorni fa era balzato agli onori
delle cronache il caso di Anna Maria Dell’Aria, la docente di un
istituto tecnico di Palermo sospesa per quindici giorni perché in un
lavoro i suoi studenti avevano fatto un parallelismo tra le Leggi
Razziali fasciste e il decreto sicurezza dell’attuale governo.
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