Ha iniziato Orban con un emendamento ad una legge che attacca le persone Lgbtq+, vietando loro manifestazioni, riunioni pubbliche, imponendo l'uso di software per il riconoscimento facciale" e dichiarando che "il sesso di una persona alla nascita è una caratteristica biologica e può essere solo maschile o femminile".
Ieri è seguita la Corte suprema britannica legiferando che "il sesso è biologico" e quindi è solo questo che definisce una donna, escludendo, quindi, le persone transessuali e vietando loro di definirsi "donne", con la conseguenza di togliere diritti, stile di vita riconosciute alle donne.
E' andata subito dietro la reazionaria integralista ministra Roccella: «I maschi in transizione non possono avere le nostre tutele... Ci si può dire donna soltanto se lo si è biologicamente..."
In più questa squallida ministra che considera che il ruolo principale delle donne è nella famiglia e nel fare figli, ha usato strumentalmente la battaglia delle donne, per dire che verrebbero "scavalcate da uomini che si sentono donne... Io ho sempre detto che questa è una nuova forma di patriarcato», offendendo la lotta per la libertà, i diritti delle donne che mai e poi mai è stata ed è una lotta per privilegi contro altre, e indicando le persone transessuali come quelle che possono fare violenza verso le donne - una oscena provocazione.
Una campagna e decisioni a cui subito le forze di destra, in particolare a Londra, hanno applaudito; forze che stanno avanzando rapidamente in Europa, che fanno della lotta all'ideologia gender in realtà una battaglia al "marxismo culturale", come da questi fascisti viene chiamata.
Una campagna e azioni populiste (come giustamente hanno detto alcuni giornalisti) il cui scopo è farsi autopropaganda e rafforzare l'ideologia di estrema destra nel proprio paese, conquistandone l'appoggio.
In questo senso questi attacchi non riguardano solo le persone trans, ma riguardano tutte noi!
E' un altro passo verso il moderno medioevo, verso il moderno fascismo, usando anche in questo caso le donne.
Anche su questo facciamo sentire la nostra voce!
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