10/04/25

Formazione rivoluzionaria delle donne - "La condizione della donna non è immutabile"

La questione femminile viene posta in genere in modo totalmente rovesciato: prima c'è il pensiero e poi questo pensiero produce una pratica. Il problema è che la stessa ideologia, le concezioni non provengono dal cielo o da fatti individuali o sono innate, ma sono legate ad un processo storico, a una condizione di classe.
Per questo è decisivo andare alle basi storico materialistiche della condizione delle donne, anche come indispensabile arma di lotta della battaglia rivoluzionaria, teorica, ideologica, pratica, delle donne.
Fondamentale è il libro di Engels "L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato".
Engels tratta in primis dell’origine della famiglia. La questione centrale è la dimostrazione storico materialistico di come l’evoluzione della famiglia e della condizione della donna, siano andate di pari passo con la nascita e lo sviluppo della proprietà privata; e, di conseguenza, di come l’oppressione della donna e il suo ruolo subordinato nella famiglia rispetto all’uomo siano andate altrettanto di pari passo con l’origine della proprietà privata e della divisione del lavoro, in cui l’uomo è il proprietario e la donna è ad esso asservita.
Questo da un lato dimostra come l’oppressione della donna, la famiglia, come luogo centrale di questa oppressione, non nascano “dal cielo”, non sono una “maledizione” inevitabile, non hanno la loro origine nella contraddizione, biologica, di genere; dall’altro indica le condizioni materialistico dialettiche del loro superamento e fine.
Il periodo in cui c’è una divisione dei sessi, che implica l’oppressione della donna e il suo ruolo subordinato, tutto sommato è un periodo molto piccolo, tanto rispetto al periodo precedente quanto rispetto al periodo futuro. In questo senso non è una situazione immutabile ma transitoria.
L’analisi storico materialistica di Engels ne “L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato” dimostra che c’è stato tutto un lungo periodo in cui questa divisione dei sessi fondata sulla subordinazione della donna non c’era perchè non c’era una divisione del lavoro, la proprietà privata. C’è stato tutto un periodo, dallo stato selvaggio alle barbarie, in cui era affermato il diritto materno e veniva riconosciuto il ruolo centrale della donna, come determinante nel sistema sociale. 
Quando appare la proprietà privata subentra il patriarcato. Per cui c’è un cambiamento, dal diritto materno si passa a quello paterno, perchè nasce la necessità di tramandare la proprietà individuale. E la prima divisione del lavoro è la divisione tra uomo e donna.
Engels quindi dimostra che non è la divisione sessuale origine della condizione di subordinazione della donna; ma che essa è conseguente alla divisione del lavoro. 
Questo ha profonde conseguenze. Una tra tutte: L’oppressione della donna non è immutabile.
Nel testo di Engels emerge, quindi, con dati, ricerche, analisi, come l’origine dell’oppressione femminile sta nella proprietà privata. 
Ciò è molto importante anche per criticare quelle posizioni nel campo del femminismo borghese, che rovesciano questa priorità, affermando che l’origine è la divisione sessuale. Invece la divisione sessuale è una conseguenza della divisione del lavoro che a sua volta deriva dalla proprietà privata. 
Non è vero che “naturalmente” l’uomo è oppressore e la donna è l’oppressa. Questa presunta “naturalità” potrebbe apparentemente apparire come una posizione più radicale, infatti alcune dicono che non basta cambiare il sistema di produzione capitalista, perchè sempre l’uomo opprimerà la donna. Ma questa posizione, in realtà, afferma una sorta di immutabilità dell’oppressione della donna, perchè, se è un fatto “biologico” come potrebbe cambiare?
La risposta all'obiezione “non basta cambiare...” la fornisce lo stesso marxismo-leninismo e soprattutto il maoismo con la Grande rivoluzione culturale proletaria, in cui si affermò la linea teorica e pratica che occorre rovesciare non solo la terra - la struttura del sistema borghese - ma anche il cielo, la sovrastruttura, il mondo delle idee, della cultura; che occorre quindi continuare la rivoluzione anche dopo la presa del potere da parte del proletariato. Serve una “rivoluzione nella rivoluzione”, il cui cuore sono proprio le donne, che hanno un doppio interesse a cambiare ogni forma di oppressione ideologica, di residuo delle concezioni maschiliste, sessiste, una nuova generazione di uomini e donne.
Il testo di Engels è fondamentale perchè ci mostra che ogni passaggio, ogni descrizione della condizione della donna è sempre legata alle fasi storiche. Questa analisi è importante anche per l'oggi. La proprietà privata, lo Stato, la famiglia sono tre elementi fondamentali da cui partire per analizzare anche oggi i cambiamenti.
A che punto è il sistema capitalistico? Che forma si dà lo Stato? Che forma e che ruolo assume oggi la famiglia rispetto alle esigenze della borghesia, del capitalismo italiano.
Detto questo, partire dall'analisi delle condizioni di produzione non deve però portare ad una sorta di determinismo. Nonostante queste condizioni rappresentano il fattore base, principale, che determina la persona, non è l'unico, perchè poi a loro volta gli uomini e le donne agiscono, e nell'agire essi stessi sono un fattore di cambiamento. Però negare che le condizioni di produzione siano le base è veramente arrivare all'idea di Dio. Chi è l'uomo? Come è determinato l'uomo? Se non è determinato dal modo di produzione, allora lo è da qualcosa che sta al di sopra dell'uomo...
Questa analisi storico materialistico dialettica è importante per la critica all'idealismo.
L'intellettuale pensa che sia lui a determinare le idee e che per mezzo delle sue idee determina la condizione materiale di vita, e non che lui stesso è il prodotto della condizione materiale.
Questo rovesciamento lo ritroviamo anche nel pensiero femminile.
Le femministe piccolo borghesi pensano che si può cambiare l'ideologia maschilista con le idee, con la battaglia ideologica-culturale. Ma queste idee sono il prodotto di questo tipo di società, non possono essere sradicate se no cambiamo questa società, la base materiale, economica su cui si fondano quelle idee. Le parole da sole non bastano se non si fa la rivoluzione, se non cambia la maniera materiale di vivere. Le idee, anche quelle presenti nel proletariato, sono, come dice Marx, le idee della classe dominante: la gente non nasce con la cultura, gli viene imposta da chi ha il potere, da chi organizza la scuola, da chi organizza tutta la società, usando anche la religione...
Quindi tutte le forme e i prodotti della coscienza non possono essere eliminati mediante la critica intellettuale, ma solo mediante il rovesciamento dei rapporti sociali che le hanno determinate.

Nell'opuscolo che mostriamo abbiamo sintetizzato i passaggi più importanti del libro di Engels (che naturalmente è bene però che si legga direttamente). Per avere l'opuscolo scrivere a mfpr.naz@gmail.com

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