In Galleria Vittorio Emanuele la manifestazione organizzata da Udu, Non una di meno e Rete degli studenti di Messina 24 ore dopo l'omicidio della studentessa 22enne palermitana
Rabbia e dolore per l'ennesima ragazza uccisa per "motivi passionali". Questi i sentimenti dei ragazzi messinesi che nel pomeriggio hanno affollato la galleria Vittorio Emanuele partecipando alla fiaccolata in ricordo di Sara Campanella, la 22enne uccisa a coltellate ieri pomeriggio in viale Gazzi. Un delitto per il quale si trova in stato di fermo il 26enne Stefano Argentino, collega universitario della vittima. In tanti hanno aderito alla manifestazione organizzata da Udu, Non una di meno e Rete degli studenti di Messina. In tanti, con cori e striscioni, hanno gridato basta davanti all'ennesimo femminicidio.
Un grido che coinvolge simbolicamente una città ancora attonita per quanto accaduto. Tutti i presenti hanno scandito più volte e ad alta voce il nome di Sara. Nel frattempo gli inquirenti continuano ad indagare per far luce su quanto avvenuto intorno alle 17.30 di ieri a due passi dal Policlinico dove la 22enne frequentava le lezioni del terzo anno in Tecniche di Laboratorio biomedico. Proprio tra quei banchi ha conosciuto quello che al momento la Procura ritiene essere il suo assassino che alla fine delle lezioni l'ha seguita e accoltellata dopo un rifiuto. Il giovane, originario di Noto, è stato fermato la scorsa notte dai carabinieri. Aveva raggiunto case dei genitori proprio nella cittadina siracusana.
E poco prima di morire Sara ha inviato un messaggio alle amiche che adesso suona come ultima richiesta d'aiuto: "Dove siete che sono con il malato che mi segue?".
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