I femminicidi di Roma e Messina portano a 23 le persone ammazzate da uomini in Italia quest’anno, ma per il ministro Nordio la colpa è “certe etnie che non hanno la nostra sensibilità verso le donne”. Parole, oltre che razziste, smentite dalla cronaca: il femminicida di Roma è un 27enne di Siracusa, di buona famiglia e studente universitario, al pari di Roma. Tutt’altra lettura rispetto al Guardasigilli arriva dalle manifestazioni di piazza di queste ore, a partire da martedì a Messina e – ieri sera – dalla “passeggiata rumorosa” a Roma e dall’assemblea in piazza Maggiore a Bologna, diventata un corteo da 5mila persone.
Oggi pomeriggio ancora mobilitazioni; sempre a Roma 3mila persone partite in corteo spontaneo da La Sapienza dietro lo striscione “Sapienza transfemminista. Bruciamo tutto”. A Milano mobilitazione “Ci vogliamo vive” nel pomeriggio con collettivi universitari e il non meneghino di NUDM, che a livello nazionale denuncia: “La paura è dolore e il dolore è rabbia. Solo insieme possiamo stringerci in un abbraccio collettivo, solo la sorellanza può abbattere il patriarcato”. Mobilitazioni in programma anche a Prato e Firenze.
A Brescia infine il Collettivo Onda Studentesca chiama a un presidio, sabato alle ore 15, contro il convegno dell’organizzazione misogina e omofobica “Pro Vita” in calendario in via Piamarta, 6.
Su Radio Onda d’Urto Liliana, del COS Brescia.
Nessun commento:
Posta un commento