09/03/22

8 marzo delle combattive e coraggiose operaie! Bergamo, buona partecipazione allo sciopero delle donne in alcune fabbriche. Resistono le operaie della Montello sotto il peso di una nuova ristrutturazione sempre di stampo maschilista. Primo sciopero alla Beretta l’8 marzo con le operaie dell’appalto. Alta adesione alla Brembo e Evoca.


Una campagna ampia quella per lo sciopero delle donne alle fabbriche, fin dall’Assemblea delle Donne Lavoratrici del 1 marzo.

Campagna che ha unito la necessità per le donne di una lotta a 360 gradi, per una vita intera che deve cambiare, oggi sottomessa alla doppia oppressione della società capitalista, patriarcale e maschilista, alle condizioni di lavoro sempre più pesanti con forte usura sulle linee di lavorazione e di montaggio, alto grado di precarietà; saldandola alla denuncia e opposizione a questa guerra imperialista degli invasori e predoni Russi/Usa/Nato, alla contrarietà al governo Draghi che ci sta trascinando in questo conflitto per gli interessi dei padroni, alla solidarietà per le popolazioni ucraine in fuga o sotto le bombe.


Una denuncia fatta vivere anche con la massiccia diffusione ai cancelli della mozione approvata dall’Assemblea Delle Lavoratrici, condivisa dalle operaie in sciopero.


Alla Montello, come una grande conferma del bisogno di consolidare una forza specifica delle lavoratrici, si lotta anche per difendere il lavoro delle donne, che è sopravvivenza ma anche fattore di emancipazione, ancora minacciato da padrone e confederali che stanno preparando la trappola di nuovi ‘esuberi per le donne’ proposti come soluzione al forte grado di usura provocato da anni alle linee di selezione dei materiali di riciclo, e per avere nuovo personale giovane e precario per i crescenti ritmi di produzione.


Alla Beretta, le operaie dell’appalto, organizzate con lo Slai Cobas sc, hanno scioperato al culmine di un periodo di forti tensioni generate da un processo di internalizzazione, selettivo e unilaterale, fortemente umiliante per le operaie, tenute senza informazioni sulle prospettive e sui criteri alla base di questo piano, come al mercato pronte per essere scelte dai capi (uomini).


Dentro una fabbrica dove la divisione è la regola, con contratti differenti, con lavoratrici precari, somministrate e in appalto, sempre in concorrenza per ‘mostrarsi efficienti’ fino a consumarsi di lavoro, nella solitudine della paura per il posto di lavoro.


Si è trattato del primo sciopero per la storica fabbrica non scontato, strappato dalla determinazione delle operaie, che sono rimaste in presidio ai cancelli per quattro ore.


Uno sciopero che ha fatto crescere la fiducia tra le operaie e la coscienza collettiva assieme alla soddisfazione per esserci riuscite!

Nessun commento: