A Taranto le donne lavoratrici, le compagne del MFPR in prima fila contro la guerra, contro al fare di Taranto una base
per l'invio di soldati e armi
MOZIONE
L’Assemblea donne/lavoratrici condanna questa guerra scatenata solo per difendere e allargare gli interessi imperialisti della Russia del neo zarista Putin da un lato e il dominio imperialista di Usa/Nato dall’altro. Siamo contro questa guerra per il profitto dei padroni del mondo, per l’accaparramento delle fonti energetiche, materie prime, controllo bellico dei territori.
Noi donne siamo al fianco delle donne, delle masse popolari ucraine sotto le bombe o in fuga con i loro figli, o che vedono i loro uomini andare a combattere e morire per invasori e predoni imperialisti.
Le guerre imperialiste per le donne significano sempre lutti, violenze fasciste, stupri degli eserciti, sciacallaggi, distruzione delle nostre vite. E in questa guerra Ucraina anche uso ipocrita delle sofferenze delle donne per la propaganda di guerra.
Le donne Ucraine non possono dimenticare che il governo neonazista di Zelensky aveva già imbarbarito la loro vita. Le violenze sessuali e domestiche sono aumentate anche per il facile accesso alle armi e i traumi creati dal conflitto armato tra il governo ucraino, sostenuto dagli Usa e le regioni separatiste appoggiate dalla Russia, nelle zone lungo la linea di contatto le donne continuano a subire violenza sessuale da parte dei militari. Zelensky non ha voluto firmare la convenzione di Istanbul; le donne sono iper discriminate sul lavoro, costrette ad emigrare per venire a lavorare nei paesi europei, tante in Italia, o a vendere i loro corpi al turismo di lusso.
Ogni arma, ogni soldato per questa guerra imperialista per le donne significa più violenza, più oppressione, non certo difesa e liberazione.
Noi siamo solidali con le donne, le masse che fuggono dalla guerra. Siamo per l’accoglienza e l’assistenza dei profughi, ma non ci stiamo alla politica del governo di “due pesi e due misure”. Improvvisamente il governo italiano accoglie a braccia aperte gli immigrati Ucraini. Noi siamo contentissime che vengono accolti. Ma quanto questo, come l’ipocrito umanitarismo dei mass media, sia solo funzionare alla propaganda bellica, a legittimare l’invio di armi, soldati, soldi, deve essere denunciato. Le donne, i bambini, gli uomini che vengono con i barconi, anch’essi da miseria e guerra, maltrattati se non cacciati, e continuano anche in questi giorni a morire in mare o nei lager dei torturatori libici; quelli dell’Ucraina invece accolti in alberghi, con promesse di possibilità di lavoro, scuola, ecc.; solo perchè in questa guerra il governo imperialista italiano, come i governi europei, vuole difendere e allargare gli interessi dei suoi padroni.
NO, per noi tutti gli immigrati sono uguali. Come vogliamo che vengano e siano accolte bene le donne ucraine, ugualmente devono essere accolte le donne che vengono dall’Africa, che vedono morire i loro figli anche di pochi mesi in mare, dall’Afghanistan, dall’Asia.
Noi dobbiamo essere dure e feroci contro queste ipocrisie, accompagnate anche da una buona dose razzismo!
Né vogliamo sentire tutta questa ipocrisia sulla difesa della “libertà” delle donne, quando la libertà di vivere, di lavorare, la libertà di non essere uccise vengono ogni giorno negate, calpestate in Italia, come in ogni paese del mondo.
Per questo noi donne NON CI STIAMO!
Le guerre e i profitti sono loro, i morti, le distruzioni sono nostre.
Denunciamo le decisioni dei paesi imperialisti europei, del governo Draghi di mandare soldati, soldi, mezzi militari, armi al governo ucraino a sostegno degli interessi Usa/Nato e dei propri padroni italiani, chiedendo a noi “sacrifici”. Il miglior sostegno che possiamo dare alle donne e al popolo ucraino è lottare contro il nostro paese imperialista.
Noi donne non vogliamo essere “vittime” o oggetto di lamenti ipocriti da parte di governi, Stati, che hanno calpestato prima le nostre vite per la pandemia e ora vogliono scaricare su di noi i costi e gli orrori della loro guerra.
Noi donne vogliamo essere in prima fila anche in questa lotta, portando il nostro grido: Combattiamo, unite siamo una forza!
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