08/03/22

8 MARZO - Niente di meno della Rivoluzione…



Questo 8 marzo pone la necessità di un rafforzamento, elevamento della lotta e dell’organizzazione rivoluzionaria delle donne.

Questa giornata, il suo significato è molto importante per la nostra storia, per la prospettiva della nostra battaglia, per la nostra unità internazionale con tutte le donne oppresse, tutte le donne sfruttate.

Noi lottiamo ogni giorno per fare battaglie immediate, ma abbiamo un obiettivo di lunga durata, quello di fare la rivoluzione, di rovesciare questo sistema capitalista/imperialista che per le donne significa doppia oppressione, doppio sfruttamento, violenze sessuali, femminicidi, moderno uso del patriarcalismo, guerra.

La situazione sta diventando sempre più difficile. Noi donne dobbiamo lottare anni per avere il diritto elementare al lavoro, al salario – che per noi donne significano anche indipendenza economica, uscire dal ghetto delle case, possibilità di unirci per la lotta alle altre donne proletarie – ma questo lavoro è sempre più precario, con salari miseri, e tante discriminazioni; contemporaneamente in questo anno tante operaie sono state e sono le prime ad essere licenziate, scaricando crisi e pandemia, con carovita, attacco alla salute, meno asili, taglio dei servizi sociali e di cura, tutto su di loro!

Le “soluzioni” che il governo italiano vuole adottare per frenare i femminicidi, per le donne sono solo catene in più: più controlli verso le donne, mentre aumentano le sentenze nei Tribunali giustificatrici per gli uomini.

L’attacco all’aborto è come un’onda nera che dagli USA, alla Polonia via via si espande in tutti i paesi.

La guerra interimperialista degli invasori e predoni imperialisti, Russia/Usa-Nato/paesi europei porterà lutti, stupri degli eserciti, distruzione delle vite, insieme, in particolare in questa guerra Ucraina, ad una schifosa propaganda di guerra dei paesi imperialisti, tra cui l’Italia, che usano ipocritamente il dolore delle donne per rafforzare l’intervento bellico; mostrando ancora una volta che i profitti sono loro, le morti,i sacrifici sono nostri!

Contro tutto questo è quest’anno lo sciopero delle donne.

Ma tutto questo mostra che niente di meno della rivoluzione è necessaria per la liberazione delle donne, per rovesciare e trasformare la terra e il cielo!

Dobbiamo diventare, come diciamo in uno slogan, “pericolose, per gli uomini, per i padroni, per i governi, per gli Stati che odiano le donne“.

Serve il femminismo proletario rivoluzionario.

Il femminismo ha cambiato la condizione delle donne, ha imposto la visibilità della lotta delle donne, però serve un movimento femminista di classe per fare la rivoluzione, non per migliorare, aggiustare questo putrido sistema – come vuole il femminismo piccolo e medio borghese.

Ora questo femminismo proletario rivoluzionario è ancora debole e si deve rafforzare, deve “farsi le ossa”. Le nostre ossa principali sono soprattutto le lotte, le lotte concrete che ogni giorno facciamo.

In queste lotte, cresce il peso delle operaie nel movimento delle donne.

Tocca a noi lavoratrici essere l’avanguardia del movimento di liberazione delle donne.

E’ la lotta che ci dà forza, fiducia, che fa avanzare l’unità con altre lavoratrici e incoraggia ad andare avanti. Questo è il significato dello sciopero delle donne, che per prima l’Mfpr ha lanciato.

Noi diciamo che anche gli operai devono e hanno interesse come classe ad appoggiare lo sciopero delle donne, nella giornata dell’8 marzo.

La battaglia delle donne proletarie, della maggioranza delle donne, porta, per la loro condizione di attacco a 360°, una “marcia in più”, un bisogno/necessità di rovesciare questo sistema sociale capitalista in ogni aspetto.

Per questo anche i lavoratori devono unirsi a questo sciopero, sostenerne le ragioni e la piattaforma delle donne/lavoratrici. Non si tratta di un normale sciopero sindacale, ma è di una lotta che riguarda la trasformazione di questo sistema borghese. Questa lotta, quindi, riguarda tutta la classe operaia e porta una ricchezza nel movimento generale di lotta.

Sempre, anche in passato, in altri periodi storici, il grado di “civiltà” delle donne è stato cartina di tornasole del grado di civiltà o inciviltà dell’intera società. E, sempre, la ribellione e la lotta combattiva delle donne ha elevato la coscienza dei lavoratori, dei proletari in generale ed è diventata una diga alla barbarie capitalista/sessista, mostrando la necessità di rovesciare tutto il sistema dalla struttura alla cultura, idee…

Per questo gli operai o stanno dalla parte della battaglia delle donne o stanno dalla parte dei “morti in piedi”, dei potenti, dei padroni, dei governo, degli Stati che odiano le donne e vogliono fare della loro subordinazione, del ruolo di grande ammortizzatore sociale della famiglia, uno strumento per scaricare la loro crisi sulle masse, per controllare, soffocare la ribellione del proletariato; come vogliono fare dell’imbarbarimento di sfogarsi sulle donne come “oggetto sessuale di proprietà”, la perpetuazione di una società morente.

Gli operai che non hanno nulla in questa società se non le loro catene, ma che hanno testa per pensare, devono, anche nell’interesse della loro battaglia di classe, sostenere e imparare dalla ribellione e dalla lotta delle donne.

Le donne proletarie, proprio perché hanno non una oppressione ma tutte le oppressioni, l’oppressione senz’altro, devono essere combattenti su tutti i fronti.

La nostra storia in Italia, la storia comunista, della Resistenza antifascista, di tutte le lotte degli anni ’70, hanno posto la questione dellalotta rivoluzionaria e per essa la necessità dell’organizzazione rivoluzionaria.

Ogni idea e prassi che nega questa necessità, che sviluppa un movimento delle donne in sé, autosufficiente, è femminismo piccolo borghese, che indirizza la grande forza delle donne nella palude del riformismo.

Per questo chiamiamo le donne a portare la loro marcia in più sul fronte della costruzione del partito proletario rivoluzionario, il partito comunista marxista-leninista-maoista, che abbia come principio costitutivo e agente la centralità del ruolo delle donne, perchè le donne pongono da subito la necessità di un partito comunista di tipo nuovo, di strumento e bersaglio della rivoluzione, una rivoluzione che tocchi la terra e cielo, e che continui per una rivoluzione nella rivoluzione.

Movimento femminista proletario rivoluzionario -Italia

8 marzo 2022

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