15/12/21

IL DIRITTO DI SCIOPERO NON SI TOCCA! MA LE OO.SS ACCETTANO I DIVIETI DELLA CGS

La Commissione Garanzia Sciopero ha vietato lo sciopero generale del 16 dicembre per i lavoratori e le lavoratrici di Scuola, Sanità, Poste, Raccolta rifiuti. 

Questo divieto è gravissimo. Si va oltre i limiti (già pesanti) dell'"autoregolamentazione del diritto di sciopero", per cui deve restare al lavoro una minima parte dei lavoratori per garantire i servizi minimi essenziali; qui si impedisce in toto che migliaia di lavoratori e lavoratrici possono esercitare un loro diritto costituzionale. E questo è tanto più grave proprio perchè tocca settori, come la Sanità, in cui i problemi sono pesantissimi, niente si vuole cambiare e i lavoratori, dai medici agli addetti alle pulizie sono stressati. Siamo al paradosso, nella Sanità devi continuare a lavorare a rischio, supersfruttato, ma non puoi scioperare! 
Ma è anche grave lì dove, vedi le Poste, le motivazioni non sono neanche formalmente a garanzia della popolazione, ma per "non causare notevoli danni, soprattutto al sistema delle spedizioni, in un momento dell'anno estremamente delicato per le consegne come quello che precede il Natale", quindi per permettere alle aziende, come Amazon, di poter vendere/spedire e fare soldi.
Le norme della CGS, quindi, non sono affatto di "garanzia sciopero" - come impropriamente viene detto nella sigla - ma stanno diventando sempre più di repressione dello sciopero
Con una repressione si sta via via ampliando in questi ultimi anni (vedi il divieto l'8 marzo scorso alle lavoratrici della scuola, le pesanti sanzioni comminate allo Slai cobas per il sindacato di classe in occasione sempre di scioperi delle donne, negli anni precedenti). 

MA E' ALTRETTANTO GRAVE CHE QUESTA REPRESSIONE DEL DIRITTO DI SCIOPERO NON TROVI ALCUNA REALE OPPOSIZIONE - anche per lo sciopero generale del 16 dicembrei divieti sono stati di fatto accettati da Cgil Uil. Così, quando ci troveremo al divieto dello sciopero in tutti i settori anche privati?

L'altro aspetto inaccettabile è che questo attacco allo sciopero colpisce soprattutto le donne lavoratrici, in larghissima maggioranza presenti nei settori esclusi dallo sciopero del 16 dicembre; le lavoratrici che stanno subendo al doppio tutte le conseguenze della crisi/pandemia. Ma anche questo, al di là di parole ipocrite sulla grave condizione delle donne dette da partiti borghesi, dai sindacati confederali, non provoca nessuna opposizione concreta.

In occasione del divieto dello sciopero dell'8 marzo, il Prof. Giovanni Orlandini scriveva - “La Commissione di garanzia si chiama così perchè ad essa spetta garantire il contemperamento dell’esercizio del diritto di sciopero con il godimento dei diritti della persona costituzionalmente garantiti, alla cui tutela i servizi pubblici sono funzionali. “Contemperare, quindi, e non “vietare, dal momento che qualsiasi regolazione dello sciopero dovrebbe tener conto della sua dimensione di diritto costituzionale, cioè di valore costitutivo dell’ordine democratico. Vietando, invece, gli scioperi la CGS ha violato non solo lo Statuto dei Lavoratori, ma prima di tutto la norma costituzionale che tutela il diritto di sciopero, art.40 Cost. Vietando arbitrariamente uno dei diritti costituzionali, non “contemperandolo” ma subordinandolo ad altri diritti. Questo costituisce pertanto un precedente molto grave e rischioso per le libertà fondamentali delle persone”. 

I sindacati confederali che dovrebbero difendere il diritto di sciopero - anche per difendere la loro stessa esistenza - sono meno difensori di questo sacrosanto diritto di un professore?

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