AUCHAN-CONAD -
ATTACCATE SOPRATUTTO LE DONNE - RISPONDIAMO: INIZIATIVE E
SCIOPERO 8/9 MARZO
Sui circa due milioni di lavoratori del commercio quasi l’80% sono donne. La maggiorparte a part time, che non è quasi mai una libera scelta della lavoratrice ma l’unica possibilità che ci viene offerta per essere assunte. Chi fa il part-time spesso ha bisogno di svolgere una seconda occupazione per mettere insieme un salario appena sufficiente. Ma questo è reso impossibile dall’organizzazione del lavoro messa in atto dalle aziende. I turni delle lavoratrici variano in continuazione a seconda delle esigenze commerciali. A volte, sempre per le esigenze dell'impresa, i turni vengono cambiati per telefono nella stessa giornata, ecc. Le donne del commercio, come le donne di tutti gli altri settori, lavorano di più per guadagnare di meno.
Ma c'è anche di peggio. Molte
lavoratrici del commercio lamentano di subire molestie sessuali
e atteggiamenti vessatori da parte dei “capi”, che spesso sono
maschi.
Oggi, però, sta andando avanti
un attacco ancora più pesante per la vita di queste
lavoratrici.
All'Auchan, nel passaggio a
Conad, vogliono mettere fuori il 60% dei lavoratori, 8873, di
cui la maggioranza sono donne.
Conad dovrebbe cambiare il suo
slogan; quello vero è: "I profitti, oltre le persone!".
Infatti, un'azienda tra le
maggiori per fatturato, utili vuole tagliare il già misero
costo del lavoro dal 18% al 12% - lavoro già decurtato da
precedenti accordi su solidarietà, ecc.
Si capisce bene, quindi, che i
profitti Conad, Margherita, Auchan e tutti i padroni delle
grandi catene commerciali se li fanno sulla nostra forza
lavoro, che sfruttano, usando turni, festivi a loro comodo, e
buttano via quando non gli serve.
Padroni e governo ci chiedono di
fare sacrifici, di fare come donne i salti mortali per il doppio
lavoro, fuori e a casa, siamo discriminate nelle assunzioni e
sul lavoro proprio perchè siamo donne, rischiamo di perdere il
lavoro per una gravidanza; e ora ci danno il benservito, o al
massimo ammortizzatori sociali o trasferimenti - che sono
un'altra faccia per toglierci il lavoro.
Questa è la vera e dura realtà,
sempre in peggio, altro che le ipocrisie di Ministri, presidenti
partiti parlamentari, stampa, televisioni che si sprecheranno
nel giorno dell'8 marzo. Quando
sono loro che concedono ai padroni tutto quello che chiedono.
ANCHE LAVORARE IN QUESTE
CONDIZIONI E' “VIOLENZA”!
8 marzo, invece lottiamo!
Mfpr Taranto
Mfpr Taranto
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