"Conad-Auchan: 3 mila esuberi. Il rischio di un’altra Ilva nella grande distribuzione".
A Taranto, potrebbero esserci 90 esuberi.
NO ad accordi sindacali sulla testa dei lavoratori.
Ricordiamo che ad aprile scorso i sindacati confederali fecero passare un accordo sul "contratto di solidarietà" - Per questo fecero un referendum ricattatorio, che, però, una buona parte dei lavoratori respinse.
Riportiamo
stralci dell'articolo che facemmo allora:
"...un
referendum ricattatorio, fatto in un clima di intimidazione e di
decisione già concordate con l’azienda da parte dei sindacati
confederali...
L’azienda
pretende
di ottenere comprensione per questo taglio delle ore e del salario,
per il fatto di essere sul piano nazionale in difficoltà economica,
a causa, dice, della competizione dei discount, della contrazione dei
consumi.
Ma
queste sono il frutto solo delle loro stesse leggi del capitale.
Tutti
i padroni si fanno concorrenza spietata per avere il monopolio, a
volte vince uno altre volte un altro, tutti si muovono non certo
sulla base di bisogni delle masse popolari ma per fare più
profitti.
Nello stesso tempo i padroni, per scaricare la loro crisi, tagliano i salari, riducono sempre più il lavoro, lo impoveriscono, lo precarizzano sempre più, ecc., e poi si lamentano che vi è la “contrazione dei consumi”, che la gente normale deve tagliare anche spese essenziali, o andare a comprare dove i prezzi sono meno alti.
Nello stesso tempo i padroni, per scaricare la loro crisi, tagliano i salari, riducono sempre più il lavoro, lo impoveriscono, lo precarizzano sempre più, ecc., e poi si lamentano che vi è la “contrazione dei consumi”, che la gente normale deve tagliare anche spese essenziali, o andare a comprare dove i prezzi sono meno alti.
I
padroni creano la crisi, ma poi pretendono di scaricarla sui
lavoratori e che i lavoratori siano anche “comprensivi”.
I sindacati confederali ricattano, dicendo ai lavoratori che o mangiano questa minestra o la prospettiva è licenziamenti; fanno passare come vittoria il fatto di aver concordato una solidarietà al 22% invece che al 27% come richiesto all’inizio da Auchan.
Noi pensiamo e speriamo che, al di là del risultato del referendum, la rabbia si trasformi in nuova organizzazione e in nuova lotta.
Auchan
non si fermerà, una volta avuta "la mano", pretenderà se
i suoi utili calano ancora, di avere il "braccio".
Quindi,
anche per questo non bisogna rassegnarsi e non aspettare il nuovo
attacco per mobilitarsi.
Lo Slai cobas e soprattutto le lavoratrici slai cobas per il sindacato di classe conferma il suo appoggio, sostegno.
Lo Slai cobas e soprattutto le lavoratrici slai cobas per il sindacato di classe conferma il suo appoggio, sostegno.
Per
contatti: slaicobasta@gmail.com - via Livio Andronico, 47 Taranto
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