A pochi giorni
dalla grande manifestazione delle donne contro la violenza
sessuale, uno stupratore in Puglia viene scarcerato...
LE LEGGI DI QUESTO STATO SONO UN BOOMERANG! Come hanno detto le compagne del Mfpr di Taranto a Roma: "Contro stupri e femminicidi, allo Stato borghese non deleghiamo, prendiamo la lotta nelle nostre mani!" - Il 12 dic. alle ore 18 c/o Slai cobas assemblea pubblica: dal 25 novembre a dopo...
LE LEGGI DI QUESTO STATO SONO UN BOOMERANG! Come hanno detto le compagne del Mfpr di Taranto a Roma: "Contro stupri e femminicidi, allo Stato borghese non deleghiamo, prendiamo la lotta nelle nostre mani!" - Il 12 dic. alle ore 18 c/o Slai cobas assemblea pubblica: dal 25 novembre a dopo...
MFPR Taranto
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BARI - Ha subito una violenza da
un suo paziente mentre era in servizio di guardia medica, ma per
vergogna non ha deciso subito di denunciarlo e lo ha fatto solo
nove mesi dopo, quando le persecuzioni e le minacce crescenti
cui l’uomo la sottoponeva sono diventate insostenibili. Per
la legge lo ha fatto troppo tardi (avrebbe dovuto farlo entro
i sei mesi) e così il presunto aggressore, arrestato il 13
novembre scorso, non solo è stato scarcerato, ma non potrà
nemmeno essere processato per la presunta violenza sessuale,
perché il reato è divenuto improcedibile per querela tardiva.
L’uomo, il 51enne Maurizio Zecca di origini campane e
residente ad Acquaviva delle Fonti (Bari), resterà ai
domiciliari con il braccialetto elettronico, e dovrà rispondere
solo di stalking.
Vittima di questa vicenda è una
dottoressa 47enne che nel settembre 2017 ha denunciato l’uomo
per la presunta violenza e per stalking. Gli atti persecutori,
messaggi, telefonate e persino minacce di morte, sarebbero
iniziati nell’ottobre 2016 e avrebbero costretto nei mesi
successivi il medico a cambiare tre diverse sedi di lavoro fino
a quando, temendo per la propria incolumità, la donna ha deciso
di rivolgersi alla polizia. Stando a quanto ricostruito dalla
Procura di Bari, la dottoressa sarebbe stata vittima di
«un’opera di lenta e crescente persecuzione», da parte dell’uomo
che sarebbe arrivato «a maturare una vera e propria ossessione»
nei suoi confronti.
A concedere i domiciliari al
51enne sono stati i giudici del Tribunale del Riesame in
applicazione della legge che dispone il termine di sei mesi per
la presentazione della querela per violenza sessuale...
Sulla vicenda è intervenuta anche
Serafina Strano, la dottoressa violentata in un ambulatorio del
Catanese il 19 settembre scorso. «E' una vergogna, è evidente
che nella legislazione c'è un buco - Ha detto la collega delle
vittima barese - Ed è terribile pensare a quello che sta
passando, dopo quello che ha trascorso e subito, e che continua
a subire. E rischia di non vedere processato l’indagato». «Le
vittime di violenza sessuale hanno paura - ha concluso - E non
possono essere lasciate sole»... La Procura di Bari sta ora
valutando se impugnare il provvedimento di scarcerazione, magari
ipotizzando un altro reato procedibile d’ufficio.
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