Il MFPR esprime piena solidarietà a Rossella, denunciata per solidarietà dal sindaco di Ventimiglia e minacciata di stupro e di morte da fascioleghist*
di Alice Spagnolo
- 01 dicembre 2017
Imperia. “Non parlate con me, ma con i ragazzi che vivono sotto i ponti”. Lo ha dichiarato ai cronisti Rosella Dominici, l’attivista “no border” accusata di aver dato del “bastardo” al sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano, al termine dell’udienza che si è svolta questa mattina davanti al giudice monocratico Daniela Gamba.
La donna, accompagnata da una quarantina di attivisti che hanno
assistito al processo, ha raccontato il perché di quella scritta,
“bastardo”, risalente allo 30 settembre 2015, giorno dello sgombero
coatto del presidio no borders ai Balzi Rossi, e per la quale il sindaco
Ioculano l’ha denunciata per diffamazione aggravata, essendo l’ingiuria comparsa sul social network Facebook.
Difesa dagli avvocati Fazio e Vitale, Rosella Dominici ha parlato di quello che era il presidio “nato
quando i primi migranti sono arrivati a Ventimiglia per passare la
frontiera e trovando un muro invalicabile si sono rifugiati sugli
scogli”. “Faceva molto caldo, lo ricordo come fosse oggi”, ha aggiunto la donna,
“Non c’era altro da fare se non comprare acqua e cibo e portarlo ai
migranti. Da quel momento è nata una solidarietà incredibile che ha
visto il coinvolgimento di centinaia di persone fino al giorno dello
sgombero. Il presidio ha dato assistenza medico-legale, scuola di
lingue, cibo e acqua ma soprattutto famiglia. Un’accoglienza ben diversa
da quella fornita dai dispositivi ufficiali che evocano cose che non
vorremmo aver mai conosciuto, come i campi di concentramento e le
deportazioni”.
Al termine delle sue dichiarazioni, l’imputata ha specificato che “quella
frase era riferita allo sgombero, ed è stata scritta su una foto con le
ruspe e i ragazzi sugli scogli al termine di una giornata di 12 ore
durante le quali non ho potuto nemmeno portare acqua ai ragazzi
assiepati sugli scogli e circondati da un cordone di polizia e
carabinieri”.
Il processo è stato rinviato al prossimo 9 febbraio per ascoltare i testimoni della difesa.
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