Pubblichiamo il comunicato dell'Associazione 8 marzo 2012 di Tivoli, in seguito alla sentenza del giudice Giuseppe Grieco del tribunale di L'Aquila
Alle 18:00, quando è arrivata la sentenza, nel sentire che le aggravanti erano cadute, il gelo si è impossessato di noi...
Consapevoli del fatto che nessuna condanna esemplare potesse restituire a Rosa la sua vita, speravamo in un deterrente per chiunque ritenga di poter disporre a suo piacimento del corpo di un'altra persona. Pensavamo che, di fronte alla efferatezza di questa vicenda ci sarebbe stata più durezza e quello che ci ha indignato è stata l'ennesima conferma che il cammino verso la civiltà, nel nostro Paese, è ancora lungo e tortuoso...Non ci sono parole!
E di questo cammino lungo e tortuoso, siamo pronte a farci carico perché anche chi afferma che lo stupratore debba fare una brutta fine, afferma la stessa cultura di sopraffazione che ha mosso questo ragazzo
Noi siamo con Rosa e per Rosa ci siamo costituite come associazione ma la nostra lotta non finisce qui
La consapevolezza di essere ancora lontani, come società, da una cultura paritaria ci spinge ancora a combattere
Avevamo creduto che affidarsi alla giustizia potesse farci sentire, almeno sostenute e protette, tutelate. Invece, per l'ennesima volta, abbiamo dovuto toccare con il nostro dolore e la nostra rabbia che la cultura dominante ci ha scaraventate in mezzo alla strada, senza alcuna protezione o sostegno.
Ma noi non siamo vittime!
Siamo soggetti attivi e continueremo il nostro cammino verso questo riconoscimento.
Perché è la giustizia che fa di un essere umano l'umano.
E noi, questo chiediamo e rivendichiamo!
Non vendetta, ma giustizia.
Perché il reato di stupro venga accomunato all'omicidio, a prescindere.
Perché nessuno possa più dire impunemente: " Se l'è cercata ""Poteva stare in casa"
Affinché non ci siano più donne stuprate, picchiate, uccise...
Associazione 8marzo2012
Consapevoli del fatto che nessuna condanna esemplare potesse restituire a Rosa la sua vita, speravamo in un deterrente per chiunque ritenga di poter disporre a suo piacimento del corpo di un'altra persona. Pensavamo che, di fronte alla efferatezza di questa vicenda ci sarebbe stata più durezza e quello che ci ha indignato è stata l'ennesima conferma che il cammino verso la civiltà, nel nostro Paese, è ancora lungo e tortuoso...Non ci sono parole!
E di questo cammino lungo e tortuoso, siamo pronte a farci carico perché anche chi afferma che lo stupratore debba fare una brutta fine, afferma la stessa cultura di sopraffazione che ha mosso questo ragazzo
Noi siamo con Rosa e per Rosa ci siamo costituite come associazione ma la nostra lotta non finisce qui
La consapevolezza di essere ancora lontani, come società, da una cultura paritaria ci spinge ancora a combattere
Avevamo creduto che affidarsi alla giustizia potesse farci sentire, almeno sostenute e protette, tutelate. Invece, per l'ennesima volta, abbiamo dovuto toccare con il nostro dolore e la nostra rabbia che la cultura dominante ci ha scaraventate in mezzo alla strada, senza alcuna protezione o sostegno.
Ma noi non siamo vittime!
Siamo soggetti attivi e continueremo il nostro cammino verso questo riconoscimento.
Perché è la giustizia che fa di un essere umano l'umano.
E noi, questo chiediamo e rivendichiamo!
Non vendetta, ma giustizia.
Perché il reato di stupro venga accomunato all'omicidio, a prescindere.
Perché nessuno possa più dire impunemente: " Se l'è cercata ""Poteva stare in casa"
Affinché non ci siano più donne stuprate, picchiate, uccise...
Associazione 8marzo2012
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