La storia: Quando la vittima è un'immigrata
Extracomunitari nell'occhio del ciclone quando si parla di stupri. Ma generalizzare il discorso è pericoloso. Superficiale. La violenza non ha colore di pelle, provenienza territoriale: si annida ovunque. E non mancano casi in cui le parti s'invertono, vale a dire un italiano che violenta un'immigrata.
È accaduto anche in Basilicata, a Pietragalla, dove un 73enne, nel 2007, ha stuprato una rumena poco più che ventenne. La giovane aveva trovato lavoro in un'attività commerciale del figlio dell'anziano e lo stesso «datore di lavoro» le aveva trovato una casa, presso l'abitazione oramai disabitata di proprietà di una parente. Un bell'esempio di solidarietà, «rovinato», però, dall'anziano genitore che ha perso letteralmente la testa per la ragazza.
Prima avances con crescenti promesse di denaro, tutte indistintamente respinte dalla ragazza, poi qualche approccio più deciso, anche in questo caso senza esito. La vicenda, però, inizia a mettersi male quando, una notte, l'uomo si fa decisamente più invadente. Si presenta a casa della ragazza, vi entra (probabilmente con un mazzo di chiavi già posseduto, trattandosi dell'abitazione di una parente) e assale letteralmente la giovane mentre era a letto. Lui allunga le mani, lei è impaurita ma reagisce. L'uomo torna alla carica: la strattona, l'afferra ai polsi e le dice che se non accettava di stare con lui l'avrebbe uccisa. I carabinieri hanno ricostruito tutto l'accaduto e arrestato l'anziano con l'accusa di violenza sessuale aggravata e violazione di domicilio.
Basilicata: aumentano i casi denunciati, ma preoccupa anche il sommerso.
P OT E N Z A . Non solo le grandi periferie urbane, le aree degradate o i comuni con notevole densità popolare.
E' un fenomeno, quello della violenza nei confronti delle donne, che non riguarda solo le i grandi nuclei urbani ma anche zona ritenute sino a poco tempo fa "tranquille". Un fenomeno in crescita che spinge, ogni giorno che passa, la gente ad avere paura, sgomento ma soprattutto a porsi tanti interrogativi sulla sicurezza di strade e di città. E questo vale anche per la Basilicata, per questa piccola regione che non ha certo i numeri delle grandi città. Già perché nonostante si tratti di numeri piccoli anche in Basilicata il fenomeno è diffuso. Nella sola Potenza - secondo le denunce raccolte dalla Squadra Mobile del capoluogo, negli ultimi 8 mesi vi sono stati 5 episodi che riguardano donne adulte, e 3 casi che hanno riguardato minorenni. A questi numeri, poi, si devono aggiungere i 18 casi registrati
dai carabinieri del Comando provinciale nel Potentino nel 2008.
Due le fasce in cui si possono dividere queste vicende: quelle che avvengono in ambito familiare (ad esempio, gli episodi in cui sono coinvolte le donne maggiorenni di Potenza) e quelli che avvengono al di fuori delle mura domestiche.
«Questi casi non sono pochi e non sono indicativi - commenta il dirigente della Squadra Mobile, Barbara Strappato - C'è un sommerso che è notevole. Di solito, poi, nell'ambito familiare insieme alle violenze sessuali le donne subiscono altre forme di maltrattamento e denunciano quando iniziano a temere che quegli stessi comportamenti vengono rivolti ai figli. La donna subisce tutto a livello fisico e morale fino a quando i maltrattamenti non vengono rivolti ai figli». C'è poi la difficoltà di raccontare. Soprattutto quando non c'è l'appoggio della famiglia. «C'è una grande difficoltà quando si tratta di violenze in famiglia - continua la dirigente - perchè è molto raro che le famiglie di provenienza si schierino dalla parte della vittima. Non concorrono mai nel maturare la decisione di denunciare. Invece, bisogna far circolare il messaggio che ci sono strutture che possono ospitarle qualora non trovino all'interno della famiglia coloro che possono sostenerle».
MA DI QUESTE VIOLENZE NON SI PARLA. NON SONO FATTE DA IMMIGRATI....E NON SERVONO ALLA POLITICA DEL GOVERNO!
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