Venerdì 13 febbraio, alla manifestazione Fiom/FP Cgil, compagne del Tavolo 4 "Lavoro/precarietà/reddito" hanno distribuito tra le operaie Fiom, le lavoratrici del PI, le precarie, in tutti e tre i cortei, centinaia e centinaia di copie del volantino "PER UNO SCIOPERO DELLE DONNE", trovando un'accoglienza molto positiva.
"Questo volantino è proprio buono", "Ecco un discorso giusto e nuovo", "Non è un volantino che parla solo della violenza contro le donne o solo delle condizioni di lavoro, ma pone il legame tra le due cose" "Lo sciopero delle donne è ciò che ci vuole, sarebbe una novità", ecc. hanno detto lavoratrici, anche una giovane funzionaria della cgil.
Alcune operaie hanno visto la questione dello "sciopero delle donne" con sorpresa, positiva.
Vi sono state anche lavoratrici del P.I. che hanno detto sì ad una mobilitazione diretta delle donne, ma no ad un nuovo sciopero, perchè quest'anno ne abbiamo già fatti tanti...
Lo "sciopero" delle donne è stato portato anche a Milano, tra le lavoratrici della scuola, precarie e non, mamme, mamme lavoratrici in un'iniziativa in difesa del tempo pieno.
Da molte veniva citato come il "volantino delle donne", stringendolo fortemente tra le mani.
Anche nella manifestazione di ieri è emerso che insieme agli attacchi più visibili che il governo sta facendo (allungamento età pensionabile, effetti nefasti e doppi sulle donne del nuovo modello contrattuale, libro verde di Sacconi, accordi che attaccano diritti fondamentali delle donne e che esplicitamente legittimano la discriminazione verso le donne, come quello dell'Alitalia), vi sono peggioramenti verso tantissime donne che non arriveranno mai alla pensione, e che non hanno mai avuto i diritti che ora vengono attaccati.
Come emerge anche dall'inchiesta Fiom, le operaie, le precarie, le immigrati rappresentano la parte più sfruttata, più oppressa.
Nelle fabbriche, le vecchie condizioni di lavoro fondate su ripetitività, parcellizzazione, sull'aumento dell'orario di lavoro si sommano alle nuove fondate sulla flessibilità dei ritmi produttivi, degli orari e turni di lavoro. E il paradosso (ma che è legge in questo sistema capitalista) è che più ti ammazzi di lavoro, più produci e più, come ora, vai in cassintegrazione e rischi anche il licenziamento.
La fatica si somma alla precarietà, allo stress psicofisico legato anche all'incertezza del lavoro e dei tempi di lavoro.
La flessibilità, lungi da essere una opportunità per i tempi delle donne, libero da rigidi vincoli, creativo a misura della conciliazione tempo di lavoro/tempo di vita, è, insieme al peggioramento delle condizioni di lavoro, una catena, perchè tutta la tua vita è legata alle esigenze aziendali.
La loro maggiore presenza nei lavori precari, flessibili porta livelli ancora più bassi e quindi ad una retribuzione più bassa, in cui le voci retributive sono limitate alle voci "base".
Ed insieme a questo le donne subiscono sui luoghi di lavoro intimidazioni, discriminazioni, violenze anche fisiche.
Questa proposta dello "sciopero delle donne" anche ieri si è dimostrata, quindi, necessaria, matura, che esprime, così come la stiamo ponendo, una esigenza di "rottura", di "visibilità", di far pesare il "punto di vista delle donne" sull'insieme degli attacchi e delle condizioni di lavoro e di vita, pratiche, ma anche ideali, che va oltre ed è altro dalla lotta sindacale/vertenziale che tante già fanno insieme ai loro compagni di lavoro.
ORA RACCOGLIAMO ADESIONI, PARERI, IDEE DELLE DONNE, SUI LUOGHI DI LAVORO, NEI QUARTIERI, DELLE DELEGATE, MANDANDOLE ALLE E MAIL:
tavolo4flat@inventati.org
sommosprol@gmail.com
Tavolo 4 "lavoro/precarietà/reddito" - 14.2.09
"Questo volantino è proprio buono", "Ecco un discorso giusto e nuovo", "Non è un volantino che parla solo della violenza contro le donne o solo delle condizioni di lavoro, ma pone il legame tra le due cose" "Lo sciopero delle donne è ciò che ci vuole, sarebbe una novità", ecc. hanno detto lavoratrici, anche una giovane funzionaria della cgil.
Alcune operaie hanno visto la questione dello "sciopero delle donne" con sorpresa, positiva.
Vi sono state anche lavoratrici del P.I. che hanno detto sì ad una mobilitazione diretta delle donne, ma no ad un nuovo sciopero, perchè quest'anno ne abbiamo già fatti tanti...
Lo "sciopero" delle donne è stato portato anche a Milano, tra le lavoratrici della scuola, precarie e non, mamme, mamme lavoratrici in un'iniziativa in difesa del tempo pieno.
Da molte veniva citato come il "volantino delle donne", stringendolo fortemente tra le mani.
Anche nella manifestazione di ieri è emerso che insieme agli attacchi più visibili che il governo sta facendo (allungamento età pensionabile, effetti nefasti e doppi sulle donne del nuovo modello contrattuale, libro verde di Sacconi, accordi che attaccano diritti fondamentali delle donne e che esplicitamente legittimano la discriminazione verso le donne, come quello dell'Alitalia), vi sono peggioramenti verso tantissime donne che non arriveranno mai alla pensione, e che non hanno mai avuto i diritti che ora vengono attaccati.
Come emerge anche dall'inchiesta Fiom, le operaie, le precarie, le immigrati rappresentano la parte più sfruttata, più oppressa.
Nelle fabbriche, le vecchie condizioni di lavoro fondate su ripetitività, parcellizzazione, sull'aumento dell'orario di lavoro si sommano alle nuove fondate sulla flessibilità dei ritmi produttivi, degli orari e turni di lavoro. E il paradosso (ma che è legge in questo sistema capitalista) è che più ti ammazzi di lavoro, più produci e più, come ora, vai in cassintegrazione e rischi anche il licenziamento.
La fatica si somma alla precarietà, allo stress psicofisico legato anche all'incertezza del lavoro e dei tempi di lavoro.
La flessibilità, lungi da essere una opportunità per i tempi delle donne, libero da rigidi vincoli, creativo a misura della conciliazione tempo di lavoro/tempo di vita, è, insieme al peggioramento delle condizioni di lavoro, una catena, perchè tutta la tua vita è legata alle esigenze aziendali.
La loro maggiore presenza nei lavori precari, flessibili porta livelli ancora più bassi e quindi ad una retribuzione più bassa, in cui le voci retributive sono limitate alle voci "base".
Ed insieme a questo le donne subiscono sui luoghi di lavoro intimidazioni, discriminazioni, violenze anche fisiche.
Questa proposta dello "sciopero delle donne" anche ieri si è dimostrata, quindi, necessaria, matura, che esprime, così come la stiamo ponendo, una esigenza di "rottura", di "visibilità", di far pesare il "punto di vista delle donne" sull'insieme degli attacchi e delle condizioni di lavoro e di vita, pratiche, ma anche ideali, che va oltre ed è altro dalla lotta sindacale/vertenziale che tante già fanno insieme ai loro compagni di lavoro.
LO "SCIOPERO DELLE DONNE" È UNA LUNGA MARCIA CHE ABBIAMO COMINCIATO E CHE DOBBIAMO PORTARE AVANTI, PORTANDOLA TRA TUTTE LE DONNE.
ORA RACCOGLIAMO ADESIONI, PARERI, IDEE DELLE DONNE, SUI LUOGHI DI LAVORO, NEI QUARTIERI, DELLE DELEGATE, MANDANDOLE ALLE E MAIL:
tavolo4flat@inventati.org
sommosprol@gmail.com
Tavolo 4 "lavoro/precarietà/reddito" - 14.2.09
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