Ibtisam Ka’abneh, ragazza palestinese di 28 anni, era stata da poco liberata dalla prigione israeliana.
Al checkpoint Qalandia tra Ramallah e Gerusalemme, poco fa, è stata freddata sul colpo. È stata giustiziata. Per giustificare il crimine, la polizia israeliana afferma che aveva un coltello in mano, ma l’unica cosa affilata che aveva era la sua voglia di tornare a casa e abbracciare i suoi cari.
Non glielo hanno permesso.
È stata ammazzata. Uccisa sul colpo.
Ibtisam è il suo nome. In arabo significa “sorriso”.
Purtroppo ha vissuto una vita intera circondata dall’occupazione israelo-sionista che ha cercato, in tutti i modi, di spegnerlo il suo sorriso.
da Keys of Palestine
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