28/06/21

Messina - Costretta a subire continui abusi sessuali, obbligata all'accattonaggio e ridotta in schiavitù, non solo da suo marito, ma dalla stessa giustizia borghese


Dalla stampa:

Un uomo di 57 anni è stato arrestato a Messina perché ritenuto responsabile dei reati di riduzione in schiavitù, violenza sessuale, sequestro di persona, lesioni personali ai danni della moglie. Il 57enne costringeva la donna e i figli a vivere in una situazione di degrado, caratterizzata da insulti e minacce, spesso anche di morte. Alla vittima erano stati sottratti i documenti di identità ed era stata chiusa a chiave in casa.

A epiteti di ogni tipo, seguivano gravi atti di violenza fisica e psichica, quali sputi, calci, schiaffi e percosse con bastoni o altri oggetti contundenti, spesso subiti dalla donna alla presenza dei figli minori e persino quando era in stato di gravidanza.

Le indagini hanno registrato un'escalation di orrori e vessazioni caratterizzata da numerosi episodi in cui la donna era costretta a subire atti sessuali e obbligata all'accattonaggio. Alla vittima erano stati persino sottratti i documenti di identità ed era stata chiusa a chiave in casa e impedito ogni tipo di spostamento.

L'uomo, già sottoposto agli arresti domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico per il reato di maltrattamenti in famiglia, acclarate le ben più gravi condotte a suo carico, è stato trasferito nel carcere di Castelvetrano.

Ridotta in schiavitù dal marito col quale era costretta a convivere da questa giustizia borghese quindi. Che ora sia in carcere è sicuramente una boccata di ossigeno per questa donna, ma non ci basta.

Oltre 53 femminicidi al giorno in Italia dall'inizio dell'anno, uno ogni 3 giorni!

Oltre 12 stupri al giorno se si pensa che la maggior parte delle violenze sessuali non vengono denunciate e che la maggior parte di quelle che vengono denunciate vengono archiviate (2 su 3)!

Si tratta di una vera e propria guerra di bassa intensità contro le donne: fatta di morti/assassinii, di ferite, di cicatrici che non vanno mai via.

Una guerra che aumenta parallelamente al peggioramento delle condizioni generali strutturali e sovrastrutturali di vita delle donne, allo scarico sulle donne del peso opprimente e mortifero della famiglia, alla crisi capitalista, accompagnata dagli effetti della pandemia scaricati e doppiamente terribili per le donne.

Ma soprattutto una guerra che cresce in proporzione diretta all'aumento dell'humus moderno fascista, che viene sparso in tutti i modi e dovunque da questo sistema sociale, politico, dai mass media.

Un humus che alimenta pratiche, concezioni, bassi istinti patriarcalisti, che sono fino in fondo moderni, frutto del sistema capitalista/imperialista, del suo stadio putrescente. 

Donne ridotte in schiavitù quindi non solo "per colpa di un uomo", come riporta l'ANSA, donne ridotte in schiavitù da questo barbaro sistema capitalistico e patriarcalista, che usa le donne come macchine da riproduzione, che vuole figli solo per sfruttarli, che fa della famiglia moderna il puntello della moderna schiavitù domestica, in cui le donne, come scriveva Lenin, "sono soffocate dal lavoro più meschino, più umiliante, più duro, più degradante, più improduttivo... che le relega nell’ambito ristretto della casa e della famiglia, che non può, neanche in minima misura, contribuire allo sviluppo della donna.”

Per questo non c'è riforma legislativa che regga, né misura repressiva che possa arginare questo odio verso le donne! Perché questa giustizia borghese è fatta dagli stessi governi che giudicano niente la vita delle donne e reprimono la loro libertà, la loro ribellione.

Serve la ribellione delle donne, serve l'unità, l'organizzazione delle donne, la lotta/l'ODIO irriducibile delle donne contro gli uomini che odiano le donne, contro lo Stato, il governo, la polizia, i padroni che odiano le donne. 

MFPR


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