Tragico incidente sul lavoro a Milano. Una 35enne di origini filippine, che
stava pulendo i vetri dell’appartamento in cui lavorava, è morta dopo essere
caduta dal quinto piano. L’incidente è accaduto venerdì 25 giugno, ma la notizia è stata diffusa solo oggi, La donna, collaboratrice domestica presso una famiglia che vive in
corso Concordia, in centro a Milano, è scivolata dalla scala che stava
utilizzando per pulire i vetri, ed è caduta fuori dalla finestra che dà sul
cortile interno. È morta sul colpo dopo un volo di
Per appurare se vi siano responsabilità nella morte della 35enne, la pm
Francesca Crupi ha aperto un’indagine per omicidio colposo a carico di ignoti. Stando
a quanto emerso finora, la donna avrebbe rivolto la scala verso il vuoto per
pulire la parte esterna del vetro della finestra, quando sarebbe scivolata e
caduta nel cortile interno del palazzo. L’indagine è condotta dai carabinieri.
L'INAIL però sa che la caduta è la prima causa di infortunio per le
lavoratrici, che l'incidenza degli infortuni tra le lavoratrici è
particolarmente elevata nel settore dei servizi domestici e familiari e che le
denunce di infortuni occorsi a lavoratrici straniere sono solo il 13,1% del
totale delle donne infortunate.
Il 16 giugno scorso si è tenuta la “Giornata internazionale delle
lavoratrici e lavoratori domestici”, in occasione del decimo anniversario
dell’adozione della Convenzione OIL n. 189 che sancisce il diritto di questa
categoria di lavoratrici, ad essere riconosciute come prestatrici di servizi
essenziali.
Ma questo "diritto", ipocritamente sancito nella carta da governi dei padroni e sindacati collusi non ha salvato e non poteva salvare la vita alla lavoratrice, perché per i padroni, qualsiasi essi siano, la sicurezza sul lavoro è un costo e la tanto decantata uguaglianza dei diritti di lavoratrici e lavoratori non è che un ipocrita menzogna delle democrazie borghesi, per le quali la vita di lavoratrici e lavoratori, delle donne proletarie, è sì uguale, perché non vale nulla!
E allora di quali diritti stiamo parlando?
In questo sistema capitalistico sono le donne, le lavoratrici proletarie
che in prima fila devono porre fine a questa guerra di classe, a questa guerra di uomini,
stati, governi, sindacati, padroni che odiano le donne! Ci vuole l'unione e la
ribellione collettiva e organizzata delle donne proletarie a questo sistema
sociale perché tutta la nostra vita deve cambiare!
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